Dopo l’infarto il cuore “parla” con il cervello e la dopamina limita i danni

Dopo un infarto, si sa, l’area colpita dall’ischemia tende a formare una cicatrice e poi a diventare rigida. Il cuore, in quella zona, non si contrae come dovrebbe. Così si apre la strada allo scompenso cardiaco e alla sofferenza del miocardio.

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