È vero che le vaccinazioni proteggono dalla demenza e non causano autismo?
Gentile lettore,
riguardo l’effetto protettivo dalla demenza dei vaccini è stato pubblicato recentemente uno studio su Nature secondo cui il vaccino contro l’herpes zoster, oltre a prevenire l’insorgenza del fuoco di Sant’Antonio, potrebbe anche ridurre il rischio di sviluppare problemi cognitivi. Il link tra fuoco di Sant’Antonio e demenza potrebbe essere l’infiammazione: sappiamo, infatti, che l’herpes zoster provoca uno stato di forte infiammazione dei vasi sanguigni che può favorire l’insorgenza di malattie neurodegenerative.
Il vaccino contro l’Herpes zoster potrebbe ridurre il rischio di demenza
Ad esempio, durante la sua fase acuta si può incorrere in un maggior rischio di ictus. Per confermare l’ipotesi dello studio, tuttavia, serviranno ulteriori indagini, anche perché è stato somministrato un vaccino contro l’herpes zoster che usavamo in passato, ossia un vaccino vivo attenuato contro l’herpes zoster.
Attualmente è disponibile una vaccinazione di nuova generazione che ha un’efficacia superiore rispetto alla vecchia e che contiene frammenti di proteine della superficie virale e un sistema adiuvante molto potente. Ad oggi, però, non c’è ragione di pensare che il nuovo vaccino sia meno efficace nella prevenzione della demenza rispetto al vecchio. Per quanto riguarda l’autismo, sul vaccino MPR accusato negli anni ’90 nel Regno Unito, abbiamo numerosi studi su milioni di persone che hanno escluso in modo definitivo che i vaccini siano correlati con l’autismo.
*Paolo Bonanni è professore ordinario di Igiene dell’Università di Firenze e coordinatore scientifico del Board del Calendario Vaccinale per la Vita.
Le informazioni riportate vanno intese esclusivamente a scopo informativo: non rappresentano in alcun modo una consulenza medica e non possono sostituire diagnosi o indicazioni di trattamento consigliati dal proprio medico o da uno specialista.
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