Glaucoma e cataratta: quando serve operare, cosa aspettarsi
Le informazioni riportate vanno intese esclusivamente a scopo informativo: non rappresentano in alcun modo una consulenza medica e non possono sostituire diagnosi o indicazioni di trattamento consigliati dal proprio medico o da uno specialista.
Il glaucoma è una delle principali cause di cecità irreversibile nel mondo, ma se diagnosticato in tempo può essere controllato con trattamenti efficaci. Si tratta di una malattia cronica e silenziosa che danneggia progressivamente il nervo ottico, spesso a causa di una pressione intraoculare elevata. Nelle fasi iniziali non dà sintomi evidenti, motivo per cui viene definita anche “il ladro silenzioso della vista”. Il trattamento precoce – generalmente con colliri ipotensivi – è fondamentale per rallentare la progressione e preservare la funzionalità visiva. In alcuni casi, quando coesistono condizioni come la cataratta, può essere indicato un intervento combinato per ottimizzare il risultato terapeutico. Proprio di glaucoma chiede di sapere di più un paziente che ci ha scritto. Ai suoi quesiti risponde Luca Agnifili, professore associato e responsabile del Centro regionale dei glaucomi presso l’Università G. d’Annunzio Chieti-Pescara.
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Domanda. Sono un paziente di 73 anni di Palermo al quale dopo visite presso due specialisti e adesso presso il Policlinico è stato diagnosticato un glaucoma all’occhio sinistro causato, mi dicono, dalla pressione alta. Attualmente la terapia consiste in due tipi di colliri: uno a base di Latanoprost e l’altro a base di Dorzolamide cloridrato. Vorrei sapere da voi se la terapia va bene e se condividete l’intervento di cataratta sull’occhio con il glaucoma. Inoltre, esiste un intervento per il ripristino anche parziale della vista?
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Risposta. La pressione elevata dentro l’occhio causa una malattia che prende il nome di glaucoma, condizione che se non riconosciuta e trattata nei tempi giusti, può condurre a forme severe di disabilità visiva. La terapia del glaucoma consiste l’instillazione di colliri, quotidianamente e per tutta la vita, che hanno la funzione di ridurre la pressione oculare. Nonostante questa affermazione generale, non esiste una pressione che possiamo definire normale per tutti i casi: ogni occhio, infatti, in base allo stadio della patologia e ad altre caratteristiche, può richiedere il raggiungimento di un valore di pressione particolare.
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Sulla terapia che lei sta eseguendo, posso dirle che è corretta come bilanciamento dei principi attivi. Ma non posso darle ulteriori informazioni poiché dovrei sapere qual è la pressione dei suoi occhi con tale terapia, qual è la situazione del suo campo visivo, la tipologia di glaucoma di cui è affetto, le condizioni complessivo del suo occhio e della sua salute.
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Per quando riguarda l’intervento, se è la cataratta le provoca un disagio visivo significativo, con le dovute accortezze può essere sicuramente eseguita. Tuttavia, anche in questo caso, per poterle dare informazioni più precise dovrei conoscere la sua pressione oculare e lo stadio del glaucoma poiché in alcune condizioni, all’intervento di cataratta può essere conveniente associare dei piccoli tubicini di drenaggio che riducono il rischio di alcune possibili complicanze dell’intervento (rialzi pressori nel post-operatorio precoce) e consentono di controllare meglio la pressione. Purtroppo, la funzione visiva che il glaucoma ha danneggiato non può essere recuperata. Ci sono tuttavia da valutare se particolari strategie di riabilitazione possano dare qualche vantaggio.
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