Il regista Coppola operato al cuore, cos’è l’intervento di ablazione atriale

Interrompere i circuiti elettrici anomali che causano il battito cardiaco irregolare nelle persone che soffrono di fibrillazione atriale. È questo l’obiettivo dell’intervento di ‘ablazione’ a cui è stato sottoposto il regista Francis Ford Coppola al Policlinico di Tor Vergata. La fibrillazione atriale è la più diffusa delle malattie del ritmo cardiaco (le cosiddette aritmie). Si stima colpisca l’1-2 per cento della popolazione.

Sportello cuore

“Sto approfittando per fare l’aggiornamento dopo 30 anni della procedura contro la fibrillazione atriale con il suo inventore, un grande medico italiano, il dottor Andrea Natale! Sto bene!”, ha scritto il regista in un post.

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Il cardiologo

Natale, 65 anni, laurea in Medicina all’Università di Firenze e specializzazione all’Università Cattolica, è direttore della Scuola di specializzazione in Malattie dell’apparato cardiovascolare dell’Università Tor Vergata di Roma, e direttore della Uoc di Cardiologia del Policlinico Tor Vergata, dove è arrivato lo scorso anno. Medico tra Usa e Italia, è un pioniere nel campo dell’elettrofisiologia e, da più di 20 anni, “un leader globalmente riconosciuto nel campo della cardiologia per l’innovazione scientifica, la ricerca clinica e la formazione professionale, in particolare per il trattamento interventistico della fibrillazione atriale”, si legge sul sito dell’Università Tor Vergata. Negli Stati Uniti Natale ha diretto per 10 anni il Dipartimento di Elettrofisiologia cardiaca della Cleveland Clinic, dove è stato anche il direttore del Centro di eccellenza per la fibrillazione atriale.

La fibrillazione atriale

La fibrillazione atriale non è letale, tuttavia causa una riduzione dell’efficienza del cuore che ha un impatto pesante sulla qualità di vita e nel lungo periodo finisce per danneggiare l’organo. Espone, inoltre, al rischio di formazione di coaguli, che possono causare, tra le altre cose, ictus. Insieme alla terapia farmacologica, che nella grande maggioranza dei casi rappresenta la prima scelta, negli ultimi anni si è affermato anche un trattamento chirurgico: consiste nel creare lesioni in punti strategici del muscolo cardiaco per interrompere gli impulsi elettrici anomali e ‘ricablare’ il cuore.

In questo modo si restituisce un battito più regolare. Nella maggioranza dei casi, l’intervento viene eseguito per via percutanea, cioè raggiungendo il cuore attraverso l’inserimento di cateteri in un vaso sanguigno (tipicamente all’altezza della coscia). Alcuni pazienti hanno però bisogno di un intervento chirurgico tradizionale. Tipicamente, le forme di energia utilizzate nell’ablazione sono di tipo termico: il calore prodotto da radiofrequenze o il freddo estremo (la cosiddetta crioablazione).

Una nuova tecnica

Recentemente si è affiancata una nuova tecnica, definita ‘Pulse Field Ablation’, in cui vengono usati impulsi elettrici mirati per distruggere le cellule cardiache malate senza causare danni termici ai tessuti circostanti. A quanto si apprende, il regista sarebbe stato sottoposto a questo il tipo di procedura che, al Policlinico di Tor Vergata, era stata eseguita per la prima volta lo scorso novembre. A seconda del tipo di intervento e delle condizioni cliniche, il paziente può essere dimesso già il giorno successivo all’intervento.

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