In Australia aumentano i prezzi delle sigarette e gli over 50 passano alla cannabis
I prezzi delle sigarette salgono? Si passa a fumare la cannabis. Succede in Australia, dove i ricercatori della School of Accounting, Economics and Finance della Curtin University di Perth, studiando le abitudini di circa 100 mila australiani dal 2001 raccolti dall’Australian National Drug Strategy Household hanno scoperto che l’aumento dei prezzi delle sigarette ha spinto un numero sempre maggiore di fumatori over 50 a ricorrere al consumo di cannabis, considerandola come alternativa. Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Population Economics.
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“Consumati insieme, ma anche alternativa”
Tra gli adulti sembra dunque diminuita la percezione del rischio associato ai derivati della cannabis. Almeno guardando i dati raccolti dal team di ricercatori australiani che hanno notato un cambio di comportamento da parte dei fumatori legato all’aumento del prezzo delle sigarette. Non tutti hanno però reagito nella stessa maniera: più il prezzo aumentava, più il consumo di cannabis diminuiva tra gli australiani di età inferiore ai 40 anni, mentre non cambiava tra le persone di età compresa tra i 40 e i 50 anni. Aumentava invece tra i fumatori over 50. L’autore dello studio, il professor Mark Harris ha affermato che i risultati sono sorprendenti: “Perché cannabis e tabacco vengono generalmente consumati insieme. Quindi in termini economici, se è più costoso acquistare tabacco e se ne compra meno, ci si aspetterebbe che anche il consumo di cannabis diminuisca”. Invece non è così. “Ciò che abbiamo scoperto è che le relazioni tra le droghe e il modo in cui le persone le usano, cambiano potenzialmente con l’età del consumatore: la cannabis può trasformarsi da un complemento del tabacco a un sostituto”, spiega Harris.
E se il prezzo salisse ancora: la simulazione
I ricercatori australiani hanno anche effettuato una simulazione: cosa accadrebbe se i prezzi del tabacco aumentassero del 10% attraverso tasse più elevate o altri mezzi? Hanno scoperto che 68 mila persone di età superiore ai 50 anni avrebbero iniziato a consumare cannabis, sia aumentandone l’uso già esistente, sia scegliendo di provare la cannabis per la prima volta come sostituto del tabacco. Il coautore dello studio, il dottor Ranjodh Singh ha spiegato che l’applicazione della ricerca sul comportamento dei consumatori potrebbe aiutare a creare strategie efficaci di promozione della salute.
Strategie di comunicazione: meglio per fasce d’età
“In economia, abbiamo questa idea che le persone si comportano razionalmente, che agiamo in base al prezzo”, ha affermato il dottor Singh. “Abbiamo invece visto che, diversi segmenti della popolazione reagiscono in modo diverso agli aumenti dei prezzi. Quindi, in media, l’aumento dei prezzi del tabacco fa diminuire il consumo di cannabis, ma per questa particolare fascia d’età è vero il contrario”. Singh ha poi affermato che i risultati potrebbero contribuire a definire le politiche e i messaggi sanitari futuri: “Ciò dimostra che applicare politiche generalizzate a tutti potrebbe non essere il modo migliore per migliorare i risultati in tutte le fasce demografiche”. L’idea è che sarebbe meglio puntare su campagne informative sui rischi collegati all’uso prolungato della cannabis diverse. Per le varie fasce di età e di consapevolezza.
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