La cistite potrebbe essere spia di tumori urogenitali?

La cistite, un male fin troppo comune, potrebbe essere un segnale della presenza di tumori dell’apparato riproduttivo ed escretore dopo i 50 anni. A sostenere questa ipotesi sono i dati presentati da un gruppo di ricercatori svedesi sulle pagine della rivista Bmj Public Health, che attestano un significativo aumento del rischio di diagnosi nei tre mesi successivi all’episodio infiammatorio, soprattutto negli uomini.

Un test delle urine per scoprire i tumori della prostata

Cistite, innesco o spia?

La cistite è un’infiammazione delle vie urinarie molto comune nella popolazione, in particolare in quella femminile, per ragioni anatomiche che predispongono al rischio di infezione batterica. Le stime indicano una prevalenza nel corso della vita del 50-60% tra le donne e del 13-14% tra gli uomini per le infezioni urinarie. I valori aumentano con l’età (ad eccezione di un picco nelle giovani donne) e la scienza medica si è spesso chiesta se questa condizione potesse innescare processi patologici più gravi – diversi dalla propagazione dell’infezione nelle vie urinarie – o esserne una spia.

La cistite può precedere il tumore

Il team svedese ha dunque deciso di colmare questa lacuna e ha raccolto i dati sanitari di circa 3,5 milioni e mezzo di persone residenti in Svezia dal 1997 al 2018. Di queste il 17% ha ricevuto una diagnosi di cistite acuta per la prima volta, nella maggior parte dei casi in strutture di assistenza primaria.

Nel periodo medio di osservazione (15 anni) in circa il 7% del campione è stato diagnosticato un tumore urogenitale. I tumori più frequenti sono stati quelli alla prostata (62%), alla vescica (16,5%) e al tessuto che riveste l’utero (endometrio, 10%). In circa un caso su dieci la diagnosi di cancro è stata anticipata da un episodio di cistite. Ma non solo: in base ai calcoli dei ricercatori, il rischio di una diagnosi di cancro dopo un episodio di cistite acuta aumenta in tutte le fasce di età, e in particolare dopo i 50 anni.

L’incremento più significativo si registra entro 3 mesi dall’infiammazione: il rischio di cancro alla vescica è risultato quasi 34 volte superiore negli uomini e 30 volte superiore nelle donne. Sempre dopo lo stesso periodo di tempo, i ricercatori hanno calcolato un rischio undici volte superiore per il tumore al rene negli uomini e circa otto volte nelle donne, mentre per la prostata e il tumore alla cervice è stato stimato sette volte. Questi rischi diminuiscono nel tempo, ma rimangono comunque più alti rispetto a quanto si osserva per popolazione che non ha avuto un episodio di cistite, arrivando in media, per il tumore alla vescica, a essere oltre tre volte tanto per uomini e donne (per tutti gli altri tumori l’aumento di rischio nell’intero periodo considerato era minore).

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Servono altri studi

Sebbene questo studio vada a sostegno di chi ritiene che bisognerebbe prestare più attenzione agli episodi di cistite soprattutto dopo la mezza età e senza una causa ben definita, gli stessi autori sottolineano che servono altre ricerche per arrivare a comprendere appieno il legame tra cistite e tumori urogenitali. Anche in questa indagine, infatti, mancano dati microbiologici sui casi di cistite e informazioni su fattori potenzialmente influenti, come abitudine al fumo, obesità e diabete non diagnosticato. Detto questo, come scrivono gli scienziati: “è plausibile che il cancro urogenitale, e forse anche le alterazioni precancerose negli organi urogenitali, possano aumentare il rischio di cistite a causa della compromissione del tratto urinario e delle difese dell’ospite. Inoltre, è possibile che alcuni tumori urogenitali occulti, in particolare i tumori del tratto urinario, possano presentare sintomi simili a quelli della cistite, e questo potrebbe spiegare il rischio particolarmente elevato di un successivo tumore urogenitale subito dopo l’evento cistite”.

In ogni caso – sottolineano – il risultato che per ora emerge dallo studio è un invito a considerare gli episodi di cistite come possibili marcatori di tumori urogenitali.

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