L’invecchiamento dei muscoli? È tutto un gioco di equilibri all’interno delle cellule

I muscoli non sono solo ciò che permette di alzarsi dalla sedia o fare le scale. Sono un grande organo metabolico, uno dei pilastri della longevità in salute. Eppure il loro invecchiamento inizia molto prima di quanto si immagini, in un luogo nascosto: dentro le cellule, dove piccoli organelli decidono quanta forza conserveremo con il passare degli anni.

Tutto colpa dei perossisomi

Una nuova ricerca tutta italiana, firmata dall’Università di Padova e dal VIMM e pubblicata su Nature Communications, punta i riflettori su attori finora un po’ trascurati: i perossisomi. Queste minuscole strutture cellulari collaborano strettamente con i mitocondri – le “centrali energetiche” delle cellule – per gestire i grassi e tenere a bada i radicali liberi. Quando questo dialogo si inceppa, il muscolo invecchia più in fretta.

Lo studio, guidato dal gruppo di Vanina Romanello, parte da un’osservazione chiara: con l’età, nei muscoli sani il numero di perossisomi tende a diminuire. Per capire se questo calo sia solo una conseguenza dell’invecchiamento o un motore vero e proprio della sarcopenia (la perdita di massa e forza muscolare), i ricercatori hanno creato un modello murino molto raffinato: topi geneticamente modificati in modo che una proteina chiave per il funzionamento dei perossisomi, Pex5, venga eliminata solo nel muscolo scheletrico.

Cellule zombie, capire come spegnerle ci aiuterà a invecchiare meglio: ma possiamo già fare qualcosa

Pex5 funziona come una sorta di “dogana” che permette alle proteine di entrare nei perossisomi e farli lavorare correttamente. Quando questa porta si chiude, i perossisomi diventano organelli vuoti e inefficaci. Nei topi privi di Pex5 nei muscoli, gli autori hanno osservato proprio questo: un difetto di importazione che manda in tilt il metabolismo lipidico e la capacità di smaltire i radicali liberi. Ma l’effetto non si ferma lì.

La chiave dell’invecchiamento muscolare

Il punto forse più interessante del lavoro è il legame stretto tra perossisomi e mitocondri. Quando i primi non funzionano, anche i secondi ne risentono: la struttura dei mitocondri si altera, il loro numero e la loro efficienza calano, la “centrale energetica” del muscolo diventa meno affidabile. Il risultato, misurato in laboratorio, è un declino della forza muscolare e della performance all’esercizio, insieme a segni precoci di invecchiamento del tessuto: degenerazione della giunzione neuromuscolare (il punto di contatto tra nervo e fibra muscolare), comparsa di difetti strutturali e atrofia.

In altre parole, la perdita di perossisomi funzionali innesca nel muscolo dei topi una sorta di invecchiamento accelerato. E questo dialoga bene con quanto osservato nei modelli fisiologici: anche nei topi “normali” che invecchiano naturalmente, gli autori trovano una progressiva riduzione del contenuto di perossisomi nel muscolo. Il sospetto è che questo declino contribuisca alla vulnerabilità del muscolo senescente, rendendolo meno capace di gestire i grassi, lo stress ossidativo e il carico meccanico della vita quotidiana.

Per la biologia dell’invecchiamento si tratta di un cambio di prospettiva importante. Per anni l’attenzione si è concentrata quasi esclusivamente sui mitocondri, considerati i grandi protagonisti del declino muscolare con l’età. Questo lavoro mostra che non è solo la “centrale” a contare, ma anche l’“officina” che le lavora a fianco: i perossisomi, con il loro ruolo di filtro metabolico e di detossificazione, sono indispensabili per mantenere il sistema in equilibrio. Se si rompe la collaborazione tra i due organelli, il muscolo perde rapidamente resilienza.

Muscoli più forti: il segreto per invecchiare in salute. Gli esercizi da fare a casa

Cosa si può fare?

Quali sono le implicazioni pratiche? Al momento siamo ancora sul terreno della ricerca di base, condotta in gran parte su modelli animali: non esistono farmaci o interventi mirati ai perossisomi da tradurre immediatamente nella pratica clinica. Tuttavia, il fatto che perossisomi e mitocondri condividano vie metaboliche e di difesa dallo stress suggerisce che le strategie che già oggi si conoscono per proteggere il muscolo – attività fisica regolare, in particolare esercizio di forza, controllo del peso, prevenzione del diabete e delle dislipidemie – possano avere effetti benefici anche su questo versante più “nascosto” della cellula.

Rallentare la sarcopenia

In prospettiva, capire meglio come mantenere intatta la funzione dei perossisomi potrebbe aprire la strada a nuovi approcci per rallentare la sarcopenia, soprattutto in chi è più fragile o presenta fattori di rischio metabolici. Intanto, questo studio italiano ricorda un punto chiave per la longevità: la forza muscolare non dipende solo da ciò che si vede allo specchio, ma da un gioco di equilibri microscopici che si decide dentro le cellule, molto prima che compaiano i primi segni visibili di debolezza.

Invecchiando i muscoli non si rigenerano. Ma una soluzione c’è

Take home messages

Ref:

https://www.nature.com/articles/s41467-025-64833-w

Aureliano Stingi, dottore in biologia molecolare, lavora nell’ambito dell’oncologia di precisione e longevità

Instagram: Aureliano _Stingi X: @AurelianoStingi

Condividi questo contenuto: