Nicotina in gravidanza, danni al feto anche dalle sigarette elettroniche

La nicotina fa male al feto se inalata in gravidanza anche attraverso le sigarette elettroniche. A sostenerlo è il centro di ricerca sul cancro ‘Cesare Maltoni’ dell’Istituto Ramazzini di Bologna, che ha appena pubblicato i risultati di una serie di studi tossicologici sugli effetti della nicotina, in collaborazione con il National Institute of Environmental Health Sciences (Niehs).

Danni e mortalità anche a dosi medio basse

Negli studi, condotti sui topi, sono stati investigati gli effetti di una esposizione alla nicotina in utero e fino a tredici settimane dopo lo svezzamento (equivalente a circa 20 anni di età nell’uomo), anche a basse dosi (l’equivalente di una sigaretta al giorno). Si è osservata così “una riduzione della crescita corporea e un altissimo tasso di mortalità dei cuccioli di ratto – spiega il Ramazzini – anche a dosi medio-basse, risultato particolarmente rilevante e che potrebbe essere correlato proprio alla specifica esposizione prenatale alla nicotina”.

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“Dati allarmanti”

Nei topi, inoltre, sono state osservate “lesioni degenerative nei testicoli”, che sono “particolarmente rare” in giovane età, ma anche “vari gradi di infiammazione a carico di diversi apparati ed organi”, sui quali serviranno approfondimenti. I ricercatori del Ramazzini parlano dunque di dati “allarmanti” e John R. Bucher, senior scientist del Niehs, commenta: “Mi congratulo con l’Istituto Ramazzini per il completamento di questo complicato studio che dimostra ulteriormente la pericolosità dell’uso di prodotti contenenti nicotina da parte delle donne in gravidanza”.

La preoccupazione per la salute pubblica

Philip Landrigan del Boston College, Presidente del comitato scientifico internazionale del Ramazzini, afferma: “Mi complimento con l’istituto e il Niehs per questo studio rivoluzionario, che ha evidenziato diversi effetti tossici della nicotina causati da esposizioni precoci. Questi risultati sono di grande preoccupazione per la salute pubblica, a causa dell’uso pandemico di prodotti contenenti nicotina, in particolare tra i giovani”. Daniele Mandrioli, direttore del centro di ricerca del Ramazzini, aggiunge: “I nostri studi hanno evidenziato una serie di effetti preoccupanti della nicotina, anche a basse dosi, risulta perciò prioritario un approfondimento dei potenziali effetti tossici e cancerogeni a lungo termine di questa sostanza”.

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Questi studi forniscono infatti “informazioni fondamentali per la valutazione del rischio e per la messa in atto di efficaci strategie di prevenzione legate all’impiego di nicotina anche in tanti dispositivi di nuova generazione – afferma ancora il Ramazzini – con particolare attenzione alla fascia più debole della popolazione ovvero i giovani e le donne in gravidanza. I risultati emersi sono di straordinaria importanza per la salute pubblica e mostrano chiaramente la necessità di ulteriori ricerche sul tema”.

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