Papilledema: quando la vista cala per colpa del nervo ottico
Tra le cause più preoccupanti di calo visivo progressivo c’è il papilledema, una condizione che indica la presenza di un’elevata pressione all’interno del cranio e si manifesta con il rigonfiamento del nervo ottico. Non si tratta di una malattia in senso stretto, ma di un campanello d’allarme neurologico che può avere conseguenze importanti sulla salute degli occhi, soprattutto se trascurato o non trattato precocemente. In alcuni casi, il papilledema si risolve una volta identificata e curata la causa alla base dell’aumento della pressione intracranica. Ma se persiste, può portare a un danno permanente delle fibre ottiche e a un forte calo della vista.
Su questa patologia chiede informazioni un lettore che in particolare vuole sapere se l’uso di un collirio a base di eparina possa offrire un miglioramento della funzione visiva. La risposta di Federico Ricci, professore associato di oftalmologia presso l’Università Tor Vergata di Roma e direttore dell’Unità Malattie retiniche della Fondazione PTV, chiarisce l’origine del problema e mette in luce quali aspettative siano realistiche nel trattamento di questa condizione.
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Domanda. Sono affetto da papilledema da tre anni. Il mio visus è di un decimo. L’eparina in collirio può migliorare la vista?
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Risposta. Il papilledema è un rigonfiamento del nervo ottico (papilla ottica) causato da un aumento della pressione intracranica. Si tratta di un segno clinico che indica una pressione elevata all’interno del cranio e non è una malattia di per sé, ma una manifestazione di un problema sottostante. Per capire esattamente il suo problema è necessario capire quale malattia ha provocato il papilledema. Nelle fasi iniziali del papilledema (inteso nel senso stretto del termine) la funzione visiva non è particolarmente compromessa, ma con il passare del tempo c’è un progressivo peggioramento della vista provocato dalla sofferenza delle fibre centrali del nervo ottico. In assenza di una diagnosi completa, pertanto è difficile capire quale possa essere l’evoluzione della sua malattia. Peraltro, sicuramente il collirio all’eparina non avrà alcun effetto sulla sua funzione visiva.
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