Paura di viaggiare? Ecco i consigli per affrontare il timore della partenza

Pronti per la partenza. Ma a volte partire non sempre è così semplice. Se è vero che viaggiare ci affascina, a volte può comportare ansie e paure. Tanto che molte persone non riescono a prenotare la partenza o rinunciano a causa di problemi di salute dell’ultimo minuto. I motivi possono essere tanti, dalla paura dei mezzi di trasporto a quella di allontanarsi da casa, dagli imprevisti all’ansia sociale.

Ecco come identificare le possibili ragioni che bloccano e alcune strategie per superare le paure. I campanelli d’allarme “Partire è un po’ morire”, recita un verso di un’antica poesia. Che non ha tutti i torti: viaggiare implica lasciare quello che si sta facendo e mettersi in gioco. E non tutti riescono a farlo, anche se spesso non ne sono consapevoli.

La paura di volare che mette a rischio il viaggio, come combattere l’aerofobia

“Il campanello d’allarme dovrebbe suonare quando siamo molto indecisi, procrastiniamo eccessivamente la scelta delle date delle ferie, della meta o la prenotazione”, Andrea Castiello D’Antonio, psicoterapeuta e psicologo dell’Ordine degli Psicologi del Lazio, esperto di Psicologia dell’aviazione. “Ma anche se disdiciamo il viaggio all’ultimo, se ci siamo dimenticati di rinnovare i documenti oppure se abbiamo piccoli incidenti poco prima di partire”. Che diventano auto-sabotaggi. Esistono dei piccoli stratagemmi per combattere la paura di viaggiare.

1. Pianificare la vacanza nel dettaglio

“Organizzare il viaggio nel dettaglio, dalla partenza ai mezzi di trasporto, dagli alberghi alle tappe, fino ai medicinali da portare e all’assicurazione medico-bagaglio può essere d’aiuto”, prosegue l’esperto, “come avere i contatti di enti, quali consolati, ma anche della farmacia più vicina”.

2. Meditazione e sport

La meditazione e altre pratiche di rilassamento possono essere utili. “Sia in viaggio sia durante tutto il soggiorno, soprattutto se l’ansia persiste”, prosegue l’esperto. “Anche l’attività fisica è un toccasana per scaricare l’energia e ridurre lo stress e l’ansia, promuovendo il buonumore”, spiega l’esperto.

3. Avere fiducia in sé

A volte è l’imprevisto a far paura. “Molte persone temono calamità naturali, guerre, furti, di perdere i documenti o di contrarre malattie all’estero”, spiega Castiello D’Antonio. “Altre di non saper gestire i rapporti con gli altri, soprattutto in presenza di ansia sociale”.

Alcuni rischi, oggi più che in passato, sono reali, ma alcune persone se ne sentono completamente sopraffatte. Informarsi presso fonti ufficiali e fidarsi di sé –l’autostima si rinforzerà grazie alla sfida affrontata – è il primo passo. Vacanza in coppia, come viverla al meglio secondo gli psicologi

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4. Rassicurare la famiglia

C’è chi fin da piccolo ha ricevuto il messaggio che viaggiare è pericoloso. La consapevolezza e un po’ di lavoro può aiutare ad abbandonare questa percezione. “Possiamo rassicurare genitori o familiari, mostrandosi sicuri della scelta compiuta”, spiega lo psicologo. “Si possono adottare alcune strategie come avvisare del soggiorno fuori una volta che si è arrivati a destinazione oppure, al contrario, con ampio anticipo per ‘preparare’ il terreno, e fornire dettagli sugli spostamenti”.

5. Abbandonare il senso di colpa

L’ansia può nascondere senso di colpa. “Diamoci il permesso di vivere”, rimarca Castiello D’Antonio. “Ricaricarsi e vivere nuove esperienze emozionanti è importante per sé e per poi tornare a prendersi cura degli altri con rinnovato vigore”. Ricordiamoci che tutti abbiamo bisogno e diritto di staccare completamente dal lavoro per almeno 2 settimane consecutive.

6. Le strategie per la paura in aereo

La paura di volare (aerofobia o aviofobia) è una fobia specifica, come la paura degli insetti, degli aghi, del sangue o altro. Chi ne soffre può evitare completamente i voli oppure affrontarli con forte disagio. Si teme l’incidente ma anche lo spazio chiuso. “Esercizi di respirazione e la mindfulness possono essere praticati a bordo e in volo”, continua l’esperto, autore del libro: ‘La paura di volare’ (Franco Angeli edizioni). “Scegliere un posto adiacente al corridoio, alzarsi e fare due passi può dare il senso di mantenere almeno in parte il controllo. Per i primi voli è meglio scegliere mete vicine, e poi aumentare gradualmente la distanza, e partire in compagnia”. Anche confidarsi è importante.

“È utile – chiarisce l’esperto – condividere la paura di viaggiare con un familiare o un amico che possa accoglierla”. In alternativa, lo si può fare con il personale di bordo, che potrà chiederci se ci sentiamo bene durante il volo. “La paura di volare può insorgere anche da adulti in viaggiatori abituali”, commenta Castiello D’Antonio. “Perfino il personale di volo può esserne colpito e in quel caso è doveroso chiedere un periodo di riposo”. Le cause possono essere del tutto scollegate dal mezzo. “Può manifestarsi per la prima volta dopo una separazione o un lutto, magari perché partendo si sente di fare un torto o di allontanarsi ancora dalla persona persa”, chiarisce lo psicologo. “Nelle neomamme, poi, può comparire insieme al senso di responsabilità verso il nuovo nato”.

7. Chiedere aiuto

“Quando ci accorgiamo che l’ansia è eccessiva o ci sentiamo bloccati, è utile chiedere un aiuto professionale e intraprendere una psicoterapia”, conclude l’esperto. “L’ideale sarebbe iniziare a pensarci non a ridosso della prenotazione o delle ferie, ma già alcuni mesi prima”.

La paura in numeri

Secondo un’indagine dell’agenzia YouGov, 2 italiani su 10 hanno paura di volare e, all’interno di questo gruppo di persone, il 20% non riesce proprio a partire. Ma c’è anche una fobia apparentemente quasi opposta, la notriphobia (un neologismo, no-trip-phobia), ovvero la paura di non avere nessun viaggio in programma, alimentata ad esempio dal timore di rimanere bloccati a causa di nuove pandemie o di non riuscire a prenotare in tempo in rete.

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Ne soffrirebbero circa il 40% degli italiani, secondo i dati 2024 dell’Osservatorio sui trend estivi dell’agenzia PiratinViaggio – percentuale che risulta salire al 53% fra la generazione Z (nati fra il 1997 e il 2012).

Non è detto che la paura di viaggiare non c’entri: in alcuni casi la procrastinazione della prenotazione che si nasconde dietro la paura di viaggiare potrebbe in parte contribuire.

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