Pediatric simulation games, un gioco insegna ai giovani pediatri a salvare la vita dei bambini

Salvare vite di bambini che arrivano in pronto soccoro in emergenza. Un compito difficile che si impara sul campo. Tra pochi giorni inizieranno i Pediatric Simulation Games, l’evento in cui squadre di giovani specializzandi si battono tra loro in simulazioni di emergenze di pronto soccorso pediatrico. Dal 6 al 9 settembre, 36 team, 30 italiane e 6 straniere, provenienti da Spagna, Portogallo e Francia, saranno a Latina per partecipare alla manifestazione.

La competizione, ideata nel 2017 dal professor Riccardo Lubrano, primario di Pediatria e Neonatologia dell’ospedale pontino “Santa Maria Goretti” e docente all’Università di Roma “La Sapienza”, giunta alla sua quinta edizione, si terrà nelle aule dell’‘Istituto Vittorio Veneto Salvemini’. “In passato mi sono reso conto che la formazione nel campo dell’emergenza pediatrica poteva essere ottimizzata e resa simile per tutto il territorio nazionale attraverso dei “Giochi”. I Pediatric Simulation Games nascono quindi proprio con l’obiettivo di fornire a tutti gli specializzandi che partecipano un modo univoco di lavorare e formarsi, sfruttando al meglio la loro preparazione”, spiega il professor Lubrano.

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150 partite

Ogni squadra di giovani pediatri si sfiderà per tre giorni consecutivi in circa 150 partite, simulando la diagnosi e la risposta a diverse emergenze pediatriche, dalla reazione allergica all’arresto cardiaco, dal trauma cranico alla crisi epilettica, attraverso l’uso di manichini di ultima generazione, in grado di riprodurre gli effetti delle tecniche adoperate sui pazienti critici attraverso sensori che segnaleranno il successo o il fallimento di ogni manovra. Saranno solo 8 le squadre che, ottenendo il punteggio migliore, accederanno alla fase finale della competizione. Al termine della gara la migliore conquisterà la vittoria dell’edizione 2023. Grande novità di quest’anno i premi “torchbearer of the PSG”. Questi verranno assegnati alle squadre che si saranno distinte per “miglior lavoro di squadra”, “migliore gestione della Rianimazione Cardiopolmonare (CPR)” e “migliore gestione delle vie aeree”.

La giuria

A valutare il lavoro dei team e a decretare il vincitore sarà una giuria composta da personalità note per la loro esperienza nella gestione del primo soccorso pediatrico: la professoressa Monika Kleinman, del Boston Children’s Hospital, il professor Allan R. de Caen, dello Stollery Children’s Hospital di Edmonton, il professor Marc Berg, della Stanford University, e il professor e la professoressa Vinay Nadkarni ed Elizabeth Sanseau del Children Hospital di Philadelphia. Al termine di ogni sessione i componenti della giuria analizzeranno insieme agli specializzandi le prove e il modo in cui le avranno sostenute, evidenziandone le criticità e mostrando la corretta esecuzione delle manovre.

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Formati 1.500 giovani

“In questi cinque anni siamo riusciti a formare nello stesso modo quasi 1.500 ragazzi, così da poter avere medici che utilizzano lo stesso modello diagnostico e assistenziale in tutta la Penisola, e anche all’estero – osserva Lubrano – . A questo effetto generale se ne aggiunge uno sul singolo, che comincia a pensare ottimizzando le risorse. E tutto ciò ha una grande importanza oggi, visto che in Italia abbiamo una forte carenza di medici, soprattutto nei settori dell’emergenza, dove è assolutamente necessario organizzare al meglio il lavoro”.

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