Sinusite cronica: antibiotici o chirurgia?
Per alcuni dura qualche settimana, per altri invece la sinusite può essere un disturbo con cui fare i conti per mesi e che può richiedere l’uso di antibiotici, qualora si sospetti un’infezione batterica dietro l’infiammazione dei seni paranasali. Ma sono davvero efficaci nel contrastare i sintomi del disturbo? E quanto rispetto a un intervento chirurgico? Sono le domande cui ha cercato di rispondere una sperimentazione clinica condotta da alcuni ricercatori britannici, coinvolgendo circa 500 partecipanti. I risultati dello studio sono stati appena pubblicati su Lancet e mostrano che un intervento di chirurgia endoscopica migliora i sintomi della malattia meglio di un trattamento antibiotico di lungo termine.
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La sinusite
La sinusite è un’infiammazione dei seni paranasali, le cavità del cranio collegati alle cavità nasali. Le cause di questa infiammazione, ricorda l’Istituto superiore di sanità, possono essere diverse: virus, più spesso, ma anche batteri, funghi o allergie. Esistono varie strategie, al bisogno, per gestire il disturbo che causa mal di testa, naso chiuso, lacrimazione, mal di denti e perdita dell’olfatto: vanno dall’utilizzo di antidolorifici, a decongestionanti, lavaggi nasali, corticosteroidi, antistaminici e antibiotici. Ma possono comprendere anche il ricorso alla chirurgia, come la chirurgia endoscopica sinusale per disostruire i seni paranasali dal muco. Ma malgrado si tratti di un disturbo davvero molto diffuso – per gli esperti si stima possa coinvolgere fino al 10% della popolazione adulta – non è chiarissimo quale sia il modo migliore di gestire il disturbo nella sua forma cronica, spiegano gli autori del nuovo studio. E per questo è stato allestita la nuova sperimentazione clinica.
Sinusite cronica: antibiotici e chirurgia a confronto
Nello specifico i ricercatori britannici volevano paragonare l’efficacia degli interventi chirurgici con la terapia antibiotica con claritromicina per tre mesi, in aggiunta in entrambi i casi a corticosteroidi e lavaggi nasali. “Abbiamo scoperto che la chirurgia è stata efficace nel ridurre i sintomi dopo sei mesi, mentre la terapia antibiotica sembrava avere scarsi effetti – ha commentato Carl Philpott, della University of East Anglia, a capo dello studio – Questo potrebbe rappresentare una vera svolta per i malati di tutto il mondo. Ci auguriamo che i nostri risultati contribuiscano a ridurre i tempi di trattamento per i pazienti. La semplificazione dei percorsi clinici contribuirà a ridurre visite e consulti non necessari risparmiando sulla spesa sanitaria”. Ma anche, aggiungono, a ridurre l’uso degli antibiotici e così il rischio di resistenze.
Sinusite cronica, risultati positivi da un nuovo farmaco
I ricercatori hanno analizzato l’efficacia dei diversi interventi grazie a un test (Sino-Nasal Outcome Test 22) mirato, usato per stimare il disagio sperimentato a causa della sinusite. Il follow-up dei pazienti è ancora in corso, ma per ora, a distanza di sei mesi, chi si era sottoposto a chirurgia aveva punteggi più bassi rispetto alla terapia antibiotica, scrivono gli autori. A indicare un miglioramento della condizione.
“I medici di base e gli otorinolaringoiatri dovrebbero essere consapevoli delle implicazioni di questi risultati per i pazienti con rinosinusite cronica che vedono e curano – concludono gli autori – I pazienti potrebbero essere informati dell’elevato potenziale beneficio della chirurgia endoscopica dei seni paranasali in termini di sollievo dai sintomi quando vengono consigliati su come gestire la loro rinosinusite cronica”.
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