Trapianti: un cuore arrivato da Praga salva un cardiopatico siciliano
Il sangue del donatore continua a circolare nel cuore che viaggia verso il ricevente. E lo mantiene vivo e vitale per ore, consentendo anche di essere trapiantato nel ricevente, ad oltre 2000 chilometri di distanza. Il tutto grazie ad una tecnologia di prelievo chiamata Heart Box, che ha consentito di far arrivare da Praga l’organo che è stato impiantato nel torace di un siciliano 59enne che soffriva di una grave forma di cardiomiopatia dilatativi idiopatica, con progressiva perdita di efficacia della funzione cardiaca. Il tutto, nell’ambito di un’organizzazione che ha visto protagonista l’Irccs Ismett di Palermo in collaborazione europea che ha visto coinvolto in prima fila il Centro Regionale Trapianti della Sicilia.
La tecnologia per mantenere il cuore perfuso
La vicenda è iniziata con il volo di un team che dalla Sicilia è volato fino a Praga, L’équipe di prelievo di ISMETT ha visto presenti composta da Marco Morsolini e Matteo Greco (cardiochirurghi), Rosalia Longo e Andrea Giunta (perfusionisti) , Gianfranco Cappello (infermiere di sala operatoria). Se in passato i lunghi tempi previsti per il trasporto da una sede così lontana, avrebbero indotto a non considerare il prelievo del cuore, in considerazione della prolungata ischemia miocardica che avrebbe compromesso il funzionamento dell’organo trapiantato, grazie alla tecnologia chiamata “Heart Box” questo approccio è stato possibile Il tutto grazie ad un dispositivo all’interno del quale l’organo è perfuso con il sangue del donatore e continua a pulsare.
La strategia permette di ridurre i tempi di sofferenza ischemica dell’organo cardiaco, perché durante il trasporto il muscolo cardiaco continua a ricevere sangue ed ossigeno per le proprie funzioni metaboliche. È possibile, inoltre, eseguire controlli biochimici ed acquisire dati che assicurino sulla buona funzionalità del cuore una volta trapiantato. Questa macchina di perfusione per il cuore quindi consente di azzerare quasi totalmente il tempo di ischemia permettendo di trapiantare organi prelevati anche in posti lontani.
Trapianti, come aumentare il numero di organi disponibili
“Senza la tecnologia Heart Box – spiega Sergio Sciacca, responsabile del programma di trapianto di cuore di ISMETT – non sarebbe stato possibile realizzare il prelievo ed il conseguente trapianto. Infatti, i tempi di ischemia tollerati dal cuore sono inferiori alle quattro ore: l’uso di questo dispositivo permette, invece, di aumentare i tempi di conservazione dell’organo”.
Ora il paziente sta bene
La notizia emerge a distanza dall’intera procedura. Il paziente, come riporta una nota dell’ISMETT, sta bene ed è stato dimesso dopo quattro settimane dall’intervento. “È commovente la grande manifestazione di solidarietà tra paesi diversi e cosi’ lontani” – osserva Michele Pilato, direttore del Centro Cuore di ISMETT. Oggi, un cuore di un cittadino della Repubblica Ceca pulsa dentro il torace di un paziente siciliano. Tutto ciò reso possibile da un grande lavoro di squadra che ha coinvolto CNT (Centro Nazionale Trapianti), CRT (Centro Regionale Trapianti) e il team cuore di ISMETT. Un ringraziamento particolare va all’equipe del prelievo che, dopo 12 ore di missione, e circa 6 ore di perfusione del cuore durante il trasporto, ha preservato l’organo consentendone l’utilizzo e la pronta ripresa di funzione. La Sicilia oggi è ai primi posti in Italia per numero di trapianti di cuore eseguiti. La speranza è che, nella nostra regione, la sensibilità alla donazione si estenda sempre più, raggiungendo i livelli del Nord Italia. Le nuove tecnologie ci consentiranno di percorrere, come in questo caso, territori inesplorati e di aumentare il pool di donatori, offrendo ad un maggior numero di pazienti con cardiopatia terminale una speranza di vita”.
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