Un cane robot contro le infezioni ospedaliere: Frekie in azione
Non abbaia, non scodinzola, ma fiuta batteri e virus come un vero segugio. Si chiama Frekie, ed è un cane robot nato per pattugliare gli ospedali e individuare in anticipo la presenza di patogeni pericolosi. È una delle innovazioni presentate a EmTech Italy 2025, dove robotica e intelligenza artificiale si sono dimostrate alleate decisive nella lotta contro le infezioni ospedaliere.
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La tecnologia che non dorme mai
L’idea è semplice quanto potente: automatizzare un lavoro che oggi viene svolto manualmente da personale sanitario, spesso in condizioni difficili o rischiose. “Dato che combattere le infezioni acquisite in ospedale è una priorità per l’Organizzazione Mondiale della Sanità spiega Leandro Pecchia alla guida del Laboratorio di Tecnologie Intelligenti per la Salute e il Benessere e dell’Osservatorio su Scienze e Tecnologie per la Salute Globale – abbiamo collaborato con un’azienda avellinese per sviluppare questa soluzione avanzata, che automatizza la ricerca di cluster infettivi all’interno delle strutture sanitarie”. Frekie è stato addestrato per effettuare campionamenti ambientali, andando a caccia di batteri, virus e funghi che possono annidarsi nelle superfici ospedaliere. Ma lo fa in modo sistematico, continuo e con una precisione che supera quella umana. “Un robot non si stanca, lavora anche di notte ed è in grado di eseguire le misurazioni sempre allo stesso modo, garantendo uniformità e affidabilità nei campionamenti,” ha spiegato il professor Leandro Pecchia durante il suo intervento. “Questo significa avere dati più consistenti e possibilità concrete di intervento precoce, prima che un’infezione si diffonda tra reparti e pazienti”.
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Meno rischi per il personale sanitario
Il cane robot può entrare in sale operatorie inutilizzate durante le ore notturne, oppure essere impiegato in ambienti ad alto rischio biologico, dove mandare un essere umano richiederebbe lunghe procedure di vestizione con dispositivi di protezione individuale. Con Frekie, il rischio per i professionisti si riduce drasticamente. “Oggi gli ospedali si trovano ad affrontare numerose sfide. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità – prosegue Pecchia – la resistenza agli antibiotici associata alle infezioni ospedaliere rappresenta un problema notevole che richiede la nostra attenzione. Tuttavia, i budget sanitari sono spesso limitati e, in alcuni casi, insufficienti. Inoltre, la carenza cronica di personale sanitario è un ulteriore ostacolo: in Italia, la disponibilità di infermieri e medici è insufficiente”.
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Un progetto testato e validato
La piattaforma utilizzata per Frekie è una robotica mobile a guida autonoma, pensata proprio per eseguire in autonomia i campionamenti delle superfici. Il progetto è stato sviluppato nell’ambito del progetto europeo Odin, ideato insieme a Giuseppe Fico, dell’Università Politecnica di Madrid nel 2020 (in piena pandemia da Covid-19) e la fase di test è avvenuta all’interno del Simulation Center dell’Università Campus Bio-Medico di Roma. Qui sono state validate l’efficacia e la sicurezza del sistema in condizioni realistiche.
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Robotica al servizio della sanità
Frekie non sostituisce il personale sanitario, ma lo protegge e lo affianca. È un esempio concreto di come la robotica non sia un vezzo futuristico, ma una risposta pratica ai problemi di oggi: prevenire infezioni, ridurre i rischi per chi lavora in ospedale, liberare tempo e risorse umane per attività a più alto valore clinico. Con la sanità che combatte contro carenze di personale, budget ridotti e nuove minacce biologiche, soluzioni come Frekie mostrano che il futuro non va solo immaginato: si costruisce, un campionamento alla volta.
La prima edizione italiana di Emtech
Frekie è stato presentato nell’ambito della prima edizione italiana EmTech Italy 2025 Human & Tech, l’evento internazionale dedicato alle tecnologie emergenti che ha debuttato a Roma con la partecipazione di oltre 1300 presenze. Organizzato da MIT Technology Review Italia (la più antica e autorevole rivista di innovazione e tecnologia del Massachusetts Institute of Technology) e dall’Università Campus Bio-Medico di Roma con l’obiettivo di costruire insieme la nuova architettura etica dell’intelligenza artificiale, l’evento ha ospitato a Cu.Bo (CUltural BOx) 37 tra panel e keynote speech e 78 esperti internazionali, accademici e leader istituzionali.
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