Un caso di morbillo in un aeroporto della Virginia, sale l’allarme negli Usa
Una persona di ritorno da un viaggio aereo internazionale e atterrata mercoledì 5 marzo all’aeroporto internazionale di Washington Dulles, negli Stati Uniti, è risultata positiva al morbillo. Lo ha reso noto il dipartimento della Salute della Virginia. Le istituzioni sanitarie stanno identificando coloro che potrebbero essere state esposti, compresi i passeggeri del volo. Si alza quindi l’allerta negli Usa e si teme per la diffusione nel Paese e all’estero.
Timori per la diffusione del virus
Il dipartimento della Salute della Virginia ha messo in guardia i passeggeri in transito nell’aeroporto tra le 16:00 e le 21:00 di mercoledì 5 marzo, invitandoli a rivolgersi al proprio medico se presentassero sintomi nelle prossime due-tre settimane.
Secondo l’ultimo aggiornamento dei Centers for Disease Control and Prevention, dall’inizio dell’anno al 6 marzo in Usa sono stati registrati 222 casi di morbillo: il 79% in bambini e ragazzi con meno di 19 anni; il 94% di loro era non vaccinato, il 4% vaccinato con una sola dose.
Morbillo, Usa in allarme: 160 casi e rischio epidemia. Contagi in salita anche in Italia
Negli Stati Uniti il rischio epidemia è alto, una situazione che preoccupa anche anche oltre confine. In Italia solo a gennaio i contagiati sono stati 70 e la probabilità che si verifichino conseguenze preoccupanti si alza.
Anche il nostro Paese potrebbe andare incontro a un’epidemia se la maggior parte dei bambini, come succede ora, non verrà vaccinata. Il 15% dei contagi italiani di questo periodo sono importati da altri Paesi, anche europei.
Negli Usa gli esperti ripetono che quello del morbillo è uno dei virus più contagiosi. Ma intanto il ministro della Sanità statunitense, Robert F Kennedy,ha espresso pesanti dubbi sulla sicurezza dei vaccini per i bambini e ha cancellato un paio di riunioni di esperti federali sulle vaccinazioni.
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