Un siero antiveleno contro 19 tra i serpenti più letali del pianeta: ce l’abbiamo fatta
Che cosa abbia spinto Tim Friede, ex meccanico di camion del Wisconsin, a farsi mordere appositamente dai serpenti forse non lo sapremo mai. Ma la sua passione per i rettili, nata da piccolo e con il disappunto dei genitori, visto che Tim conservava in terrari casalinghi serpenti moderatamente pericolosi, è andata avanti fino a farlo diventare cavia volontaria di un esperimento scientifico e direttore di Erpetologia, la disciplina che studia i rettili, presso l’azienda californiana di ricerca sui vaccini Centivax, che per anni ha lavorato a un antiveleno universale per i più letali serpenti del mondo. Riuscendoci adesso, per almeno 19 specie tra le più mortali al mondo, proprio grazie a Tim e al suo sangue, come raccontato su Cell.
Un antidoto universale contro il veleno dei serpenti: siamo a un passo
Tutto è cominciato quando Friede si è reso conto di rischiare la vita durante le sue passeggiate nelle zone più impervie del Wisconsin, dove i serpenti sono di casa. E allora l’idea: farsi mordere dai serpenti meno pericolosi – uno per volta – per provocare una risposta autoimmune. Come se non bastasse Tim si è anche inoculato la tossina diluita di alcune specie di rettili che teneva in casa, documentando tutto su youtube, dove i suoi video sono stati visualizzati decine di migliaia di volte: in 18 anni si è sottoposto a quasi duecento morsi e circa 500 auto-punture di dosi sempre maggiori di veleno di ben 16 diverse specie di serpenti ed è diventato il primo soggetto iperimmune alla tossina di molti rettili. Tra questi, davvero i più pericolosi del pianeta: il taipan costiero, la cui tossina contenuta in un solo morso è in grado di uccidere fino a 100 uomini insieme, cobra acquatico, cobra egiziano, quello responsabile del suicidio di Cleopatra, crotalo adamantino occidentale, crotalo di Mojave, tutte le quattro specie di mamba e vari bungali.
Due anticorpi e una molecola
La bella notizia è che, grazie al sangue di Tim e ai suoi anticorpi, sviluppatisi grazie a una iper-immunità indotta, gli scienziati hanno sviluppato quello che ritengono essere ad oggi il più efficace antidoto contro i morsi di tutti i serpenti simili al mamba nero, cobra reale e serpente tigre, almeno su modelli animali. L’antidoto combina insieme due anticorpi protettivi e una piccola molecola e apre la strada a un siero universale che possa arrivare ovunque e che non richieda conservazioni particolari.

Contro il veleno dei cobra un antidoto low cost: l’eparina
Ma come hanno lavorato i ricercatori di Centivax, con il supporto dei NIH americani? Per mettere a punto questo siero il gruppo di ricerca ha effettuato test su un gruppo di 19 serpenti tra quelli compresi nella categoria 1 e 2 che l’Organizzazione mondiale della Sanità considera i più mortali, categorie che contengono circa la metà di tutte le specie velenose. Successivamente i ricercatori hanno isolato gli anticorpi dal sangue di Tim Friede che reagivano con la neurotossina individuata nelle specie di serpenti testate. Testandoli sui topi, sono stati in grado di arrivare ad un cocktail che rende inefficaci gli effetti di veleni di più specie diverse di serpenti.
Il sangue di Tim
Come ci sono arrivati: i ricercatori hanno selezionato un primo anticorpo dal sangue di Tim, chiamato LNX-D09 – che ha funzionato nel proteggere i topi da una dose letale di sei tra le specie esaminate. Per rafforzare l’efficacia del siero è stata aggiunta la piccola molecola varespladib, un noto inibitore di tossina, che ha aggiunto efficacia contro il veleno di altre tre specie (e siamo a nove). Alla fine hanno aggiunto un secondo anticorpo, sempre isolato dal sangue donato di Tim, chiamato SNX-B03, che ha allargato la protezione dal veleno a tutti gli altri serpenti presenti nel gruppo. “Con i tre componenti – ha spiegato Jacob Glanville, primo autore dello studio e Ceo di Centivax – abbiamo avuto un aumento incredibile di protezione piena per 13 dei 19 serpenti esaminati, e una protezione parziale per i rimanenti. Tanto che abbiamo pensato: se aggiungessimo un quarto elemento avremmo forse una protezione aggiuntiva?”. In realtà poi i risultati hanno dimostrato che il cocktail con tre componenti funzionava anche contro molti altri serpenti, se non la maggior parte degli Elapidi (famiglia che comprende serpenti come il mamba, il cobra, il taipan, il serpente corallo e il serpente bruno australiano). A questo punto il passo successivo è testare il siero sui numerosi cani che in Australia vengono portati in clinica veterinaria per avvelenamento da serpenti e arrivare poi sul mercato prima possibile. Anche per gli uomini.
I numeri degli avvelenamenti
Gli avvelenamenti da serpenti sono tutt’altro che rari, soprattutto in alcune parti del mondo. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità – 5,4 milioni di persone sono morse ogni anno, fino a 2,7 milioni di queste ricevono un morso velenoso. Tra 81mila e 138mila persone muoiono a causa del morso, mentre circa 400mila subiscono amputazioni di arti o restano disabili. E questo soprattutto nelle regioni tropicali e subtropicali di Africa, Asia e America Latina dove spesso non vengono utilizzate calzature protettive o guanti e non c’è modo di arrivare per tempo a presidi medici.
Condividi questo contenuto: