Achille Lauro: “Comuni mortali, un disco per Roma tra amori, periferie e una dedica a mia madre”
“È un progetto che ruota attorno a Roma, è il filo conduttore del disco. Il posto che mi ha cresciuto, la mia amante, sono cresciuto nella realtà della città. Io rubo dalla realtà come un documentarista”.
Achille Lauro canta a sorpresa a piazza di Spagna e poi omaggia Venditti con ‘Notte prima degli esami’
Achille Lauro, ai bordi di una terrazza di un hotel romano a due passi da Piazza Del Popolo, nonostante una pioggia consistente che ha costretto tutti a riparare all’interno, ha presentato a Roma il suo nuovo album Comuni mortali, in uscita il 18 aprile per l’etichetta Warner, che contiene anche i due singoli usciti nelle scorse settimane, Amore disperato e il brano sanremese Incoscienti giovani.
Achille Lauro e l’omaggio a Roma: canta davanti alla scalinata di Trinità dei Monti
Un disco dall’anima cantautoriale, arricchito da brani funkeggianti, molto incentrato su ricordi personali e figure importanti nella vita dell’artista. “La scelta del titolo del disco parte dalla volontà di esprimere la fragilità che ci rende tutti uguali”, ha raccontato, “è il ritratto di me che divento adulto e che guardo le periferie con altri occhi”. Parlando di Amor, che Lauro considera un brano chiave del nuovo disco, l’artista lo ha definito un brano “dedicato a Roma ma è anche un inno di speranza. Di solito parlo di amori finiti, qui invece si parla di un sentimento appena iniziato”.
Comuni mortali è stato composto e realizzato a Los Angeles: è un disco di dediche, “a mia madre, agli amori, agli amici, pensato mentre ero lontano da certe logiche discografiche. Il mio percorso è stato sempre anti commerciale, ho toccato tanti generi ma ho mantenuto un’anima coerente. Non è un lavoro di plastica, forse a tratti difficile da capire perché molto sofferto ma dentro c’è tanta verità, non è un lavoro pensato per le radio. Cristina (il brano che è una evidente dedica a sua madre, ndr) l’ho scritta in 10 minuti. Mia madre fa parte delle mie storie, ma non sa nemmeno che ho scritto una canzone per lei, non ha ascoltato il disco. Il cuore della canzone è la frase “Ce l’hai fatta”. La vita che racconto in quella canzone è esistita e a volte è stata anche pericolosa”.
A una domanda sul pericolo di mitizzare certe realtà di periferia, Lauro si concentra sul brano Barabba, scritta tanti anni fa e recuperata per questo album: “È una dedica a una persona e credo che la canzone possa fare da riflettore su una realtà, su un mondo di persone che magari ha ancora problemi. Rispetto a tanti altri, io ho scoperto di avere una passione, mentre tanti altri arrivano a 35 anni senza avere tra le mani niente. Forse bisognerebbe partire dalle scuole, dalle famiglie, per far capire quanto sia importante sviluppare le proprie passioni. Poi magari io ho l’ossessione dell’ambizione, non mi godo mai niente di quello che faccio. E vedo una mia cugina che ha 4 figli, fa una vita normalissima ed è molto felice della sua vita”.
Mentre sui due live al Circo Massimo in programma il 29 giugno e l’1 luglio mantiene un certo riserbo (“stiamo lavorando molto sulla parte musicale”) e lascia aperti spiragli per un terza data, Lauro rivela l’esistenza di un progetto cinematografico: “Sto parlando con un produttore importante, ho scritto diverse cose, vorrei fare una cosa in grande. Ma non come attore”, e rivela di essere stato contattato da Yungblud, uno importante producer musicale inglese, colpito dalla sua musica. Nella lunga conversazione, l’artista parla tocca anche l’argomento che riguarda la violenza sulle donne: “Tutto questo machismo è inutile, magari servirebbe più gentilezza da parte degli uomini”.
Achille Lauro: “Mi hanno fatto sentire una nullità, adesso nessuno può ingabbiarmi”
Dopo la conferenza, Achille Lauro ha regalato ai suoi fan un mini concerto sulla scalinata di Piazza di Spagna, dove ha proposto i suoi successi come BamBam, Rolls Royce, 16 marzo, C’est la vie, le recenti Amore disperato e Incoscienti giovani (due volte), la nuovissima Amor, con tanto di fogli con il testo distribuiti tra gli spettatori, e anche un omaggio a Antonello Venditti con Notte prima degli esami. La piazza, piena nonostante la pioggia, ha cantato con lui per tutto il tempo, soprattutto quando è sceso dalla scalinata per salutare il suo pubblico da vicino.
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