Addio a Lea Massari, la diva discreta del cinema italiano

Una diva discreta fino alla fine. Anche il funerale è stato riservato, per pochi, una cerimonia privata, una sepoltura senza troppo clamore nella cappella di Sutri. Nello stile di una delle attrici più discrete del cinema italiano. Anna Maria Massetani, più famosa come Lea Massari, è morta a 91 anni e, come racconta il Messaggero, in silenzio.

Talento all’altezza della bellezza, tumultuosa, scontrosa, sorprendente. A volte si presentava sul set con il fucile perché, prima di ripudiarla e diventare animalista e vegetariana, era una appassionata della caccia e adorava far vedere che sparava meglio degli uomini.

Inizia la carriera con Mario Monicelli, 1954. Monicelli ne resta letteralmente folgorato, le offre il ruolo della ribelle e passionaria Agnese in Proibito. E da qual momento il cinema si innamora di questa enigmatica e affascinante romana. Lavora con i re, con Sergio Leone Il colosso di Rodi e Dino Risi Una vita difficile, accanto a giganti come Alberto Sordi, Silvana Mangano, Vittorio Gassman.

Indimenticabile a teatro, è la prima Rosetta del Rugantino di Garinei e Giovannini. Fascino sublime, attrice di classe, affascinante, profonda e cupa, intriga enormemente anche il cinema francese e inizia a lavorare con Trintignant, Serrault, Belmondo.

Il personaggio più bello della sua carriera, l’incestuosa Clara, la madre di Soffio al cuore. E inizia il vero successo: L’uomo che non seppe tacere (1972) e Un battito d’ali dopo la strage (1973), La prima notte di quiete (1972), accanto a Alain Delon e Alida Valli. Fino al Nastro d’argento come miglior attrice non protagonista ricevuto per la straordinaria Luisa Levi in Cristo si è fermato a Eboli del maestro Rosi. Decide presto di lasciare tv e cinema, si ritira a vita privata in Sardegna con il marito e gli animali che ama. Divorzia e torna a Roma e sparisce dalla scena. Difficile che rilasci interviste, apparizioni, comparsate. Resta in silenzio e in punta di piedi se ne va.

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