Andrea Vianello, addio alla Rai dopo 35 anni
“Dopo 35 anni di vita, notizie, dirette, programmi, emozioni e esperienze incredibili, ho deciso di lasciare la ‘mia Rai’. Accordo consensuale. Ringrazio amici e colleghi, è stato un onore e una magnifica cavalcata. Porterò sempre con me ovunque vada il senso del servizio pubblico”.
Con poche righe su X, Andrea Vianello annuncia il suo addio alla Rai. Un grande lavoro dietro le quinte, una presenza familiare per milioni di spettatori. Il giornalista dà la notizia oggi, 25 aprile, giorno in cui compie 64 anni. Una separazione consensuale, accompagnata però dall’allarme del Cdr del Tg3 “che apprende con rammarico e preoccupazione che anche Andrea Vianello è stato messo nelle condizioni di dover lasciare la Rai. È l’ennesimo collega di grande livello” è scritto nella nota “che viene messo ai margini dall’azienda per motivi che non possiamo non definire politici, in un progressivo svuotamento di identità e professionalità”.
Vianello entra in Rai nel 1990 per concorso dopo diversi anni di collaborazioni con quotidiani e riviste. Cronista prima al Gr1 con Livio Zanetti, poi al Giornale Radio Unificato, segue come inviato tanti fatti di cronaca, dalle stragi di Capaci e via D’Amelio al rapimento di Farouk Kassam. Dal 1998 al 2002, cura e conduce Radio anch’io, poi approda in tv con Tele anch’io su Rai2. Su Rai3, dal 2001 al 2003, è autore e conduttore di Enigma e dal 2004 al 2010 conduce Mi manda Rai3. Nel 2012 approda alla direzione di Rai3 dopo essere stato il volto di Agorà.
Andrea Vianello: “L’ictus mi aveva tolto la parola ma oggi sono rinato”
Il 2 febbraio 2019 il momento più duro: viene colpito da un’ischemia cerebrale, esperienza che ha raccontato nel libro Ogni parola che sapevo. Ospite a Le parole della settimana, il programma condotto da Massimo Gramellini su Rai 3 spiega: “Non pensavo che potesse succedere di tornare in uno studio televisivo, non era neanche così importante. Quando mi sono svegliato e non riuscivo a parlare la cosa più importante non erano la tv o il lavoro. Anche se io non so fare niente, e facevo solo il mestiere di chi parla. Volevo riprendere la mia vita, parlare con i miei figli, con mia moglie”. Accolto dal pubblico in piedi, tra gli applausi, racconta la difficoltà di recuperare l’uso del linguaggio, quando non riusciva a pronunciare i nomi dei figli Maria Carolina, Goffredo e Vittoria, le cure. “Una ragazza mi ha salvato la vita, si chiama Flavia, ha trent’anni, è la mia logopedista ed è stata come la mia mamma. I primi tempi con lei, non riuscivo più a capire come mettere la lingua per pronunciare le consonanti”. Un incoraggiamento a chi è stato nelle sue condizioni: “L’ictus sembra un mostro. Sappiamo che possiamo battere il tumore, l’ictus invece arriva come una botta, come un fulmine” spiegava Vianello, “Le persone hanno paura, si vergognano. Io mi sono sentito sfigurato, mi sembrava che la mia faccia non fosse più la mia, perché non avevo più le parole. Non è una colpa essere colpiti da un ictus, è colpa della vita, dobbiamo essere gli stessi di prima”.
Andrea Vianello e la sua vita dopo l’ictus: “Senza le parole mi vergognavo, ma ora racconto la mia rinascita”
Così è stato: la passione per il lavoro è grande. Continua come direttore di Rai News 24, poi di Rai Radio 1, Rai Radio 1 Sport, del Giornale Radio Rai e di Rai Gr Parlamento. Le notizie prima di tutto, sempre accompagnato dall’ironia e dalla consapevolezza che c’è tanto nella vita; ama la musica ed è super tifoso del Milan. Nel 2023 viene nominato alla direzione generale di San Marino RTV ma si dimette dopo soli dieci mesi dalla nomina. Si era parlato di un suo possibile approdo a Radio 3. Oggi l’annuncio della separazione consensuale dalla Rai, dopo 35 anni. Buona vita.
Condividi questo contenuto: