Angelina Jolie: “Non lo riconosco più il mio Paese, sono tempi duri”
Angelina Jolie dal festival di San Sebastian, dove presenta il film della regista francese Alice Winocour dentro l’atelier di Chanel Couture, manda un messaggio accorato sugli Stati Uniti d’America.
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Durante l’incontro stampa alla domanda su come vivesse i recenti disordini che stanno coinvolgendo gli Usa ha detto: “È ovviamente una domanda molto difficile. Posso solo per dire che amo il mio Paese, ma che, al momento, non lo riconosco. Ho sempre vissuto all’estero, la mia famiglia è internazionale, i miei amici, la mia vita. La mia visione del mondo è paritaria, unita, internazionale, quindi qualsiasi cosa che divida o, ovviamente, limiti l’espressione personale e la libertà di chiunque, penso, sia molto pericolosa”. L’attrice non ha nominato né Trump, né Jimmy Kimmel ma il riferimento è chiaro al momento difficile per la satira e lo spettacolo in Usa.
La sospensione di Jimmy Kimmel
Nel frattempo la sospensione di Jimmy Kimmel e del suo late show prosegue. Da Los Angeles sono arrivate immagini di lavoratori che smontavano lo studio del comico nonostante le proteste dei suoi sostenitori. Intanto c’è chi ha promesso di boicottare Disney (proprietaria dell’ABC dove va in onda il programma) se Kimmel non sarà reintegrato.
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La protesta delle star
Tra gli artisti che sostengono la protesta: Marisa Tomei, la zia May dell’uomo ragno Tom Holland nel franchise di Spider-Man ha ripubblicato un appello a “cancellare l’iscrizione e boicottare” le piattaforme sotto l’egida della Walt Disney Company. Tatiana Maslany, protagonista della serie Marvel She-Hulk, ha invitato i fan a cancellare gli abbonamenti a Disney+.
Damon Lindelof, creatore di Lost, ha promesso di non lavorare più con la piattaforma se il conduttore non sarà reintegrato. Anche Olivia Rodrigo, cresciuta nei prodotti Disney, ha definito la sospensione “un caso lampante di censura e abuso di potere”. In un editoriale su Deadline, lo sceneggiatore Dan Gilroy, fresco vincitore di un Emmy per la serie Andor, ha tracciato un parallelo tra la rappresentazione di un “regime autoritario” nella saga di Star Wars e l’America di Donald Trump.
L’intervento di John Oliver contro Bob Iger: “La storia ricorderà i codardi”
Tutti i colleghi di Kimmel nei giorni scorsi hanno preso la parola per sostenerlo. Seth Meyers, John Oliver, Stephen Colbert e Jimmy Fallon nei loro show hanno fatto battute e appelli contro la cancellazione del Late show di Kimmel. L’ultimo, ieri sera, è stato John Oliver che nel suo programma Last Week Tonight ha affrontato di petto il caso e si è rivolto al patron della Disney Bob Iger: “Ciao, Bob. Non ci siamo mai incontrati, ma probabilmente mi conosci come il terzo Zazu preferito d’America – ha detto Oliver, ricordando l’uccello che doppiava ne Il Re Leone – Congratulazioni per aver trovato il giusto attore per quel ruolo, a proposito. È stato divertente scoprirlo a posteriori. Comunque, un giorno, la storia del periodo che stiamo vivendo verrà scritta, e quando ciò accadrà, non sono sicuro che saranno proprio quelli di questa amministrazione a uscirne peggio. Ora, non fraintendetemi, ne usciranno malissimo. Ma la storia ricorderà anche i codardi che sicuramente sapevano come stavano le cose ma hanno comunque lasciato che le cose accadessero, che fosse per soldi o semplicemente per comodità. So che è un po’ difficile da accettare e può essere un po’ un anatema per i leader aziendali avversi al rischio. […] Quello che abbiamo capito da questi primi mesi di questa amministrazione è che dare al bullo i soldi del pranzo non lo fa andare via. Lo fa solo tornare ogni volta più affamato”.
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