Butcher’s Crossing, Nicolas Cage in una grande epopea dal respiro western. Guarda il film su MYmovies

La voce-off di Will anticipa il suo viaggio all’inferno: “Ho deciso di lasciare Harvard ed esplorare l’Ovest”. Ci sono già degli inquietanti segni premonitori nel cammino del giovane protagonista, figlio di un pastore che ha deciso di vivere una nuova esperienza.

Siamo nel Kansas, nel 1874. Will arriva a Butcher’s Crossing, una cittadina di frontiera, e decide di finanziare e unirsi alla spedizione di Miller, un esperto cacciatore, di cui fanno parte Charley e Fred. Quando il gruppo si trova davanti a migliaia di bisonti, Miller inizia a ucciderli, ma non si accontenta mai; vuole farli fuori tutti. Dall’autunno si passa all’inverno. Il freddo, la neve, e la spedizione si blocca. La strada del ritorno sembra un miraggio e i conflitti tra loro quattro si amplificano.

Tratto dal romanzo omonimo di John Edward Williams pubblicato nel 1960, il film è una trasposizione abbastanza fedele soprattutto nel ricreare quel clima allucinato, con gli oscuri presagi evidenziati dalla ruota della carrozza sui teschi, dalla mancanza d’’acqua e soprattutto dall’arrivo dell’inverno che diventa una trappola.

Butcher’s Crossing, presentato alla 17esima Festa del Cinema di Roma nella sezione Grand Public, è il secondo lungometraggio di finzione di Gabe Polsky, realizzato a dieci anni di distanza da The Motel Life che vedeva protagonisti Emile Hirsch e Dakota Fanning. Tra i due film, il regista ha diretto i documentari sportivi Red Army, In Search of Greatness e Red Penguins.

Ed è proprio l’approccio documentaristico uno degli elementi che caratterizza Butcher’s Crossing, già evidente dalle vecchie foto in bianco e nero sui titoli di testa, l’immagine delle cartine geografiche e le didascalie sulla storia dei bisonti.

Nel 1860 circa 60 milioni di loro popolavano il West ma dopo 20 anni erano meno di 300. Oggi nel Nord America ce ne sono circa 30.000 e le tribù dei nativi si sono impegnate per salvaguardarne la specie.

Nel 2016 il bisonte è stato poi dichiarato “mammifero nazionale”. La stessa scelta di girare il film nella riserva di Blackfeet, nel Montana, risponde probabilmente all’esigenza di creare un legame autentico con quel territorio dove i bisonti sono diventati specie protetta.

Poi c’è l’approccio al western, dal respiro classico, con campi lunghi, passaggi temporali segnati dall’alternarsi delle stagioni, e l’illusione di una ricchezza che invece si trasforma in un boomerang in cui entrano in gioco i peggiori istinti dell’uomo come l’avidità di Miller che continua a uccidere senza fermarsi mai.

Negli occhi di Nicolas Cage c’è quella follia che ha caratterizzato alcuni dei suoi ruoli più recenti, in un trasformismo che nasconde ‘qualcosa di diabolico’, tra Mandy e il più recente Longlegs.

Miller non ha la sete di vendetta del taglialegna Red Miller del primo film ma ha lo stesso istinto che potrebbe portarlo alla rovina e anticipa anche quella dimensione satanica soprannaturale del killer interpretato per Oz Perkins.

Qui, volto rasato, dove sulla sua testa si passa anche un coltello, diventa un altro personaggio al limite, fuori dagli schemi, inafferrabile, simile a quelli che stanno caratterizzando questa fase della sua carriera.

A tenergli testa c’è Jeremy Bobb nei panni di Fred, il rivale che mette in discussione la sua leadership. Will è invece interpretato da Fred Hechinger, già presente nella serie The White Lotus e recentemente visto in Il Gladiatore II nel ruolo dell’Imperatore Caracalla e in Kraven – Il cacciatore in quello del fratellastro del protagonista.

Per il suo personaggio erano in lizza anche Tye Sheridan e Alex Wolff ma il regista voleva un attore più giovane. Il viaggio viene mostrato principalmente attraverso il suo punto di vista. Diventa l’osservatore esterno prima di entrare nel vivo della storia.

Il passaggio tra una condizione all’altra è probabilmente in quel delirio visionario soggettivo con dettagli come quelli della campana, il bisonte, la montagna innevata e la Chiesa rovesciata. Da quel momento diventa prigioniero del suo stesso sogno.

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