Cannes, al festival Tom Cruise presenta la sua ultima Missione impossibile
Di tutti i divi di Hollywood è il più cinefilo. Tom Cruise torna al festival di Cannes dove tre anni fa è stato premiato con la Palma d’oro in occasione della première di Maverick. Quest’anno sarà sulla Croisette per presentare la sua ultima missione impossibile: Mission: Impossible – The Final Reckoning fuori concorso al Grand Théâtre Lumière mercoledì 14 maggio.
‘Mission: impossible. The final reckoning’ – il trailer dell’ottava missione di Ethan Hunt
Tom Cruise, che interpreta Ethan Hunt fin dall’inizio della saga nel 1996, e il team di Mission Impossible invitano i loro fedeli spettatori a unirsi a loro per un’ultima volta e l’invito è a darsi appuntamento sulla Montée de Marche del festival. Proprio a Cannes Cruise nel 2022 aveva parlato del perché si ostini a 62 anni a fare i propri stunt. “Perché è come chiedere a Gene Kelly perché balla – aveva detto raccontando un aneddoto – Avevo 4 anni e mezzo. Ho visto un paracadute giocattolo. Volevo averlo anche io e allora mi sono fatto un paracadute con le mie lenzuola, sono salito sul tetto. Mia madre mi ha visto e quando stavo per buttarmi mi sono detto ‘non è una buona idea’. Ho colpito il suolo così forte che ho visto le stelle per la prima volta in pieno giorno”.
Verso Cannes 2025, al Festival Tom Cruise, Wes Anderson e Mario Martone
Cruise sarà al festival insieme al regista e sceneggiatore Christopher McQuarrie e al cast. È la terza volta della star hollywoodiana sulla Croisette: la prima nel 1992, per la premiere di Far and Away di Ron Howard e poi nel 2022. Tre anni fa l’attore aveva tenuto anche una lunga masterclass col pubblico in cui si era raccontato. A partire da quando era un ragazzo che sognava il cinema. “Da ragazzo ho fatto tanti lavoretti: tagliavo l’erba, spalavo la neve, vendevo cartoline porta a porta tutto per mettere da parte i soldi solo per andare al cinema. A 18 anni ho cominciato a viaggiare e quando ho fatto Taps – Squilli di rivolta il mio primo film, un piccolo ruolo vinto con il mio secondo provino, ero consapevole che non avevo frequentato la scuola di cinema. La mia scuola è stata il set. Sono stato in ogni singolo dipartimento, ho studiato tutto, ho fatto domande ad ogni persona che lavorava a quel film perché non sapevo se ne avrei fatto un secondo. Da quel momento in poi se non capisco qualcosa non ho mai avuto paura di dirlo e di lavorare per capirlo. Ho girato il mondo non come turista ma lavorando nei paesi, incontrando le persone, curioso del loro modo di raccontare le loro storie”.
Condividi questo contenuto: