Capodanno, sul palco arriva anche Boy George. Ed è un 31 dicembre versione nostalgia
Alla fine sarà un Capodanno, davvero, versione nostalgia. Il Campidoglio ha trovato l’ultimo tassello per coprire la falla aperta dall’esclusione di Tony Effe e dall’ammutinamento di Mara Sattei e Mahmood: al Circo Massimo, alla mezzanotte del 31 dicembre, ci sarà Boy George, icona della new wave e del pop in generale degli anni ottanta, con i suoi Culture Club.
Svaniti, quindi, i propositi di accontentare in primis i giovanissimi, complice la vicinanza della scena urban allo stesso Tony Effe e l’ostracismo delle grandi agenzie dei live, che avevano organizzato l’evento originale e non hanno preso bene l’invito a «fare un passo indietro» da parte del Comune nei confronti di uno dei loro colossi.
Messo allo strette, Gualtieri ha giocato su più tavoli, percorrendo strade strette, in cerca di un nome internazionale. E saltata, poi, la pista che portava agli statunitensi Earth Wind & Fire, alfieri del funk e della black music degli anni settanta ma falcidiati, almeno nella formazione originale, dai lutti, tocca al 63enne londinese salvare il Capodanno.
Gabry Ponte, Pfm, Orchestraccia e Taranta: come suonerà il Capodanno al Circo Massimo
Lo farà puntando soprattutto sui classici del biennio 1983-84, quello delle varie Karma Chameleon e It’s a miracle, che nel giro di pochi mesi lo avevano lanciato nell’Olimpo del pop. Da lì, Boy George – il cui vero nome George Alan O’Dowd – ha puntato tanto sulla provocazione, anche estrema, imponendosi come icona gay, giocando con i tabù attraverso vari progetti con altri gruppi e pseudonimi, ma scontando anche problemi di tossicodipendenza e una condanna a 15 mesi di prigione, nel 2009, per aggressione e sequestro di persona nei confronti di un escort norvegese.
Piazza del Popolo, i Fori e poi la soluzione: così il Capodanno di Roma è tornato al Circo Massimo
«Da ogni errore ho imparato», dice oggi. Dei Culture Club, dopo un faticoso processo di redenzione, restano le hit immortali. Prima e dopo quelle canzoni, tra gli altri, ci saranno i già annunciati Gabry Ponte (dj simbolo, a sua volta, dell’eurodance di inizio millennio), i musicisti della Notte della Taranta, un pezzo di storia del progressive della PFM e la romanissima Orchestraccia. Si parte alle 21:30, e poi sarà 2025: il brindisi più sofferto, finora, dell’amministrazione Gualtieri.
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