Cazzullo riparte da Mussolini: la prima “Giornata particolare” sarà quella del Gran consiglio

ROMA – Venticinque settimane di riprese, 5 sale di montaggio, 8 mesi di editing, 12 puntate girate in Italia e all’estero. Sono alcuni dei numeri di Una giornata particolare, il format condotto da Aldo Cazzullo che torna dal 15 ottobre sul La7 per il quarto anno consecutivo. Prima puntata è incentrata sulla figura di Mussolini nella notte del Gran Consiglio, quella che precede la caduta del fascismo “del quale non ci stanchiamo di raccontare la vera storia”, spiega Cazzullo; le riprese sono state realizzate tra Palazzo Venezia, il Quirinale, Villa Torlonia, Palazzo Chigi.

Le 12 puntate della stagione riguarderanno personaggi e tematiche come Cleopatra – in una puntata tutta girata in Egitto -, Nerone (raccontato da Luciano Canfora), Leonardo da Vinci, la Repubblica Romana (la puntata girata sul Gianicolo, presso l’attuale sede dell’Ambasciata di Spagna), Gabriele d’Annunzio, El Alamein (con una testimonianza di Pierfrancesco Favino). Ancora, tra i protagonisti delle puntate di questa edizione Giordano Bruno, la tragedia del Vajont e Padre Pio con le testimonianze di Al Bano e di Riccardo Muti, un’inchiesta “non facile perché non c’è un’evidenza scientifica, ci sono tante fonti e abbiamo cercato di mantenere un’obiettività. Comunque la si pensi, Padre Pio è meglio averlo dalla propria parte”.

Ci sarà poi una puntata sul genio italiano tutta girata alla Galleria Borghese, e una che Cazzullo definisce “quasi sperimentale” e che incrocia lo scandalo della Banca Romana e quello di Mani pulite con un’intervista all’ex magistrato protagonista di quegli anni, Antonio Di Pietro che “racconterà per la prima volta episodi inediti sul suicidio di Raul Gardini”.

Quanto alle chiavi del successo del format – un continuo crescendo di ascolti nelle passate stagioni – il giornalista osserva che uno dei motivi sta “nella sua forza emotiva, noi ci crediamo e secondo me lo spettatore lo sente. A volte ci commuoviamo mentre giriamo, o ci arrabbiamo”. Non facile la selezione dei temi: tra le “giornate particolari” che vorrebbe ancora raccontare, Cazzullo pensa all’elezione di Obama, al G8 di Genova, al trattato di Maastricht, a Trump, “per raccontare il quale sceglierei le due elezioni; nel 2016 nemmeno lui era sicuro di vincere, la più sicura di perdere era Melania. A Mar-a-Lago si era invece sbilanciato e bisogna dire che ha avuto ragione”.

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