Cinema, è morto il produttore Porchet: in bancarotta dopo il film di Polanski “The Palace”

Il produttore Jean-Louis Porchet, figura di spicco dell’industria cinematografica della Svizzera, che ha contribuito a finanziare numerosi film elvetici e internazionali, ha deciso di porre fine alla sua vita il 31 marzo, due giorni dopo il suo 76esimo compleanno. La notizia della scomparsa è stata pubblicata dalla stampa di lingua francese del cantone di Vaud. Era nato a Losanna il 29 marzo 1949.

‘The palace’, mostri e mentecatti nel grottesco Grand Hotel di Roman Polanski

In molti che ritengono che la fine del produttore sia in qualche modo legata al suo fallimento, causato dalla grande spesa e dagli scarsissimi incassi del film The Palace. Uscito nel 2023 e presentato alla Mostra de Cinema di Venezia fuori concorso, il film di Roman Polanski è stato l’ultimo film co-prodotto da Porchet, girato in Svizzera, precisamente a Gstaad: costato 17 milioni di euro, ha incassato meno di un milione di euro in tutto il mondo e sì è rivelato un flop colossale, sia a livello di critica che di pubblico. Porchet, che ha continuato a sostenere il regista caduto in disgrazia, si indebitò pesantemente per finanziare le riprese.

‘The Palace’, il film di Roman Polanski alla Mostra del cinema di Venezia

Quest’ultima operazione lo ha portato alla rovina e probabilmente ha influito sulla sua salute, secondo quanto ipotezzano alcuni. Nel bel mezzo delle polemiche sul lavoro del cineasta polacco, Porchet è stato coinvolto in un grave incidente stradale nel 2024.

Questo tragico epilogo non rispecchia tuttavia la carriera di Porchet iniziata negli anni ’80, dato che i film prodotti nell’arco di quasi quarant’anni sono tra i migliori del cinema svizzero. Nel 1984 Porchet aveva fondato con Gérard Ruey Cab Productions, società che si è affermata come uno dei principali produttori cinematografici della Svizzera francese, finanziando nomi affermati del cinema nazionale come Alain Tanner, Francis Reusser, Jean-François Amiguet e Dominique de Rivaz. Poi, a partire dagli anni 2000, registi di nuova generazione come Germinal Roaux e Bruno Deville. Cab Productions aveva guadagnato una vera e propria reputazione internazionale grazie alle coproduzioni che hanno portato in Svizzera le riprese di grandi film stranieri. Ne sono un esempio la trilogia Tre colori: Blu-Bianco-Rosso (1994) di Krzysztof Kieslowski, Rien ne va plus – Il gioco è fatto (1997) e Grazie per la cioccolata (2000) di Claude Chabrol, Les destinées sentimentales (2000) e Sils Maria (2014) di Olivier Assayas.

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