Claudia Cardinale, quando l’attrice raccontò la violenza subita da adolescente

Nella vita piena di esperienza straordinarie, il successo cinematografico, i premi, la collaborazione con grandi registi da Visconti a Fellini, i viaggi, la vita prima in Tunisia, poi in Italia infine in Francia, ci sono stati anche momenti molto duri per Claudia Cardinale, la straordinaria attrice italiana morta ieri a 87 anni.

È lei stessa a raccontare della violenza subita poco più che adolescente nella sua autobiografia Io, Claudia. Tu, Claudia (con Anna Maria Mori). Nel libro spiega che a diciassette anni venne violentata da un uomo più grande:

“Sono uscita da quella casa disperata: volevo suicidarmi. E poi non so esattamente cosa è successo nella mia testa: è come se avessi deciso che volevo infliggermi una punizione. Così ho continuato a rivederlo per un po’ di tempo, dopo quella prima, maledetta sera. Lui insisteva, mi seguiva, mi ossessionava. Io cedevo, accettavo, e provavo pena per lui, per me, per quello che succedeva. Ogni giorno più dolore e più schifo. Gli uomini non capiranno mai questo tipo di meccanismo: la capacità, la volontà di farsi male che hanno le donne”.

Quell’uomo era un francese, un borghese che lavorava nell’aviazione “ma non era un pilota, non ho mai capito e forse non mi interessava capire, cosa facesse esattamente”. Uno stalker che la giovane donna si trova davanti di continuo.

“Una cosa terribile, sto ancora male ricordando”, dice nel libro. Questo rapporto ossessivo e violento va avanti per mesi. Dopo l’invito alla Mostra del cinema di Venezia torna a Tunisi, qui scopre di essere incinta, è passato diverso tempo dalla prima violenza, l’uomo la vuole portare da una “mammana” ad abortire ma all’ultimo minuto lei si rifiuta. Poi arriva la notizia che la Vides Produzioni intende farle un contratto e lei, che non aveva mai avuto veramente l’idea di diventare attrice, parte con suo padre (che non sa nulla della gravidanza) per Roma.

Incinta realizza non uno ma tre film: I soliti ignoti, 3 straniere a Roma e La prima notte. Le uniche persone che sanno sono sua sorella Blanche e una sua amica, Monique. A Blanche Claudia scrive lettere drammatiche in cui dice “che vuole morire”. Al settimo mese, quando ormai la gravidanza non può più essere celata, scrive anche a quell’uomo la sua disperazione: nel libro l’attrice racconta anche che quando lo ha rivisto, tanti anni dopo, lui le rivela di averle spedito moltissime lettere, di averle mandate anche al suo agente. Ma lei queste lettere non le aveva mai ricevute, qualcuno le aveva fatte sparire.

Quando Claudia Cardinale si rivolge al produttore Cristaldi per recidere il contratto, lui intuisce che c’è qualcosa sotto, lei gli racconta cosa è successo, insieme parleranno quindi a sua mamma. Cristaldi la manda in Inghilterra a partorire, in segreto, al ritorno l’attrice si ritrova però ad essere una sua dipendente in tutto e per tutto, ha un contratto “all’americana”, non può fare niente senza il permesso della Vides. Tra le cose che non può dire, quella di aver avuto un figlio, per tutti quel bambino è un fratello e per molto tempo lo farà credere anche allo stesso Patrick, appunto suo figlio. “Cristaldi mi ha teso una mano ma c’era un prezzo da pagare” l’amara successiva riflessione.

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