‘Costanza’, tra passato e presente. Arriva la serie con la nuova eroina creata da Alessia Gazzola
Un intreccio di generi – thriller storico, mystery e la storia d’amore – che si sviluppa su due piani temporali. Il racconto di Costanza Macallè, paleopatologa siciliana che si trasferisce a Verona, mamma single che si divide tra la figlia e il lavoro, e il noir legato a Selvaggia di Staufen, figlia illegittima di Federico II di Svevia, andata sposa al perfido Ezzelino III da Romano, signora della Marca Trevigiana. Il 30 marzo debutta su Rai 1 Costanza la serie diretta da Fabrizio Costa con Miriam Dalmazio (era una delle figlie dell’avvocatessa Lunetta Savino in Studio Battaglia) e Marco Rossetti nei ruoli principali, dal romanzo Questione di Costanza di Alessia Gazzola (Longanesi).
Sulla scia del successo de L’allieva, tratta dai libri della stessa scrittrice, incentrati sulle vicende del medico legale interpretato da Alessandra Mastronardi, arriva una nuova eroina con la chioma rossa che studia teschi e scheletri. Lavora presso il prestigioso Dipartimento di Paleopatologia di Verona, dove vive la sorella minore Antonietta (Eleonora De Luca) che nella città lavora come psicologa, e dove ritrova Marco (Rossetti), il padre della sua bambina, che non ha mai saputo di avere una figlia.
“Sono due le eroine di Costanza” spiega Costa “la protagonista, paleopatologa, ragazza madre, per scelta e Selvaggia di Staufen, che vive otto secoli prima di lei. Le loro vite si incontrano e si intrecciano. Il Medioevo e la contemporaneità vivono in sincrono e si inseguono anche nei colpi di scena. Una narrazione, apparentemente binaria che nulla ha tolto alla tensione emotiva”. “Ho amato il mio ruolo – racconta la protagonista Miriam Dalmazio – Mi sono detta immediatamente: ‘Sono io’. mi sono molto ritrovata nel personaggio di Costanza, ha i capelli rossi ed è siciliana. Leggendo la sceneggiatura, ho scoperto che è una matta. Sognava di andare a Londra, ma quando scopre che a Verona è stato bandito un assegno di ricerca per un anno, decide di tentare il concorso e lo vince. All’inizio ero un po’ spaventata. Costanza è una donna imperfetta, incasinata, poco lucida, ha una figlia e ha scelto consapevolmente di restare single fino a quando, dopo una storia finita con il padre di sua figlia, incontra un uomo che definirei affidabile. Il regista giocava con i teschi sul set. Mi ha fatto capire che Costanza sta tra Eros e Thanatos, amore e morte. Ama il suo lavoro di paleopatologa, perché nello studio delle ossa c’è la memoria e la storia dell’uomo”.
“L’idea di Costanza” dice Alessia Gazzola” è nata mentre guardavo un TgR del Veneto, c’era un servizio di un team di paleopatologi che erano giunti a Verona per degli studi. C’è un’indagine storica e una medica. Con la paleopatologia si possono scoprire cose interessanti; fatti realmente avvenuti si mischiano a quelli immaginati dalla fantasia”.Coprodotta da Rai Fiction e Banijay Studios Italy, (nel cast Lorenzo Cervasio, Caterina Shulha e Franco Castellano), Costanza è una commedia romantica su una storia d’amore contemporanea che si lega a un mistero del passato; chissà se avrà il successo dell’Allieva.
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