Da Kate Bush a Paul McCartney, l’album muto dei cantanti contro Starmer e l’Intelligenza artificiale

LONDRA – Chi fermerà la musica? Secondo Kate Bush, Paul McCartney, Damon Albarn, Hans Zimmer e altre centinaia di cantanti, musicisti e pure scrittori mondiali, a farlo sarà proprio l’intelligenza artificiale, cui il governo laburista starebbe concedendo un cavallo di troia “per potenzialmente distruggere al creatività e il diritto d’autore”. Per questo, un migliaio di artisti hanno firmato un album silenzioso, di dodici tracce, già disponibile anche su Spotify e chiamato Is This What We Want?. È questo quello che vogliamo? Altrimenti, come ha detto la stessa Bush, “nessuno ci ascolterà più”.

Di certo non lo vogliono cantanti e musicisti, che chiedono norme molto più rigide sulla IA. I nuovi piani dell’esecutivo laburista per loro saranno ferali. In pratica, il governo Starmer vorrebbe concedere alle compagnie di intelligenza artificiale la possibilità di sfruttare e allenare i propri algoritmi con materiale musicale, ma anche letterario, tutti attualmente coperti da diritto d’autore. Questo, secondo i ministri, per avere maggiore trasparenza su una questione così nebulosa e, contemporaneamente, retribuire gli artisti con piccole percentuali, un po’ come avviene oggi con la musica in streaming.

Un metodo, secondo centinaia di musicisti tra cui anche Björn Ulvaeus degli Abba, Tori Amos, Billy Ocean e i Clash, che silenzierebbe e cancellerebbe l’arte. Non solo musicale, ma anche la letteratura e il cinema. Difatti la levata di scudi, oltre che da Kate Bush che avrebbe registrato materialmente l’album, è arrivata anche da una schiera di importantissimi scrittori, dal premio Nobel Kazuo Ishiguro a un autore bestseller come Richard Osman, nonché l’attrice Julianne Moore. Per loro, la strategia del governo Starmer è un errore madornale. Perché i ricavi sarebbero minimi, mentre l’intelligenza artificiale acquisirebbe sempre più potere, influenza e autonomia. Sminuendo e umiliando la vera arte e il lavoro quotidiano di migliaia di artisti e scrittori in tutto il mondo.

L’idea della protesta silenziosa, i cui ricavi su Spotify andranno alla ong Help Musicians che finanzia gli artisti meno agiati, è venuta a Ed Newton-Rex, compositore britannico con un passato proprio nel settore della IA: “L’idea del governo metterebbe nelle mani delle compagnie di intelligenza artificiale tutto il lavoro di noi artisti, non solo per sfruttarlo ma anche per farci competizione diretta”, ha dichiarato al Guardian, “si tratta di una idea disastrosa e assolutamente non necessaria”. Non è piaciuta neanche la clausola, offerta dall’esecutivo ad artisti e detentori di copyright, di sganciarsi e negare il consenso ad utilizzare le opere protette da copyright: “Si tratta di una misura assolutamente ingiusta”, si lamenta anche il grande compositore Andrew Lloyd Webber, anche lui in rivolta, “tutto questo è vergognoso, è una rapina bella e buona e il Paese dovrebbe ribellarsi. Perché questo è un furto anche della creatività dei cittadini”. Basterà, dopo il White Album dei Beatles, uno silenzioso, straordinariamente vuoto e bianco come la pagina di Mallarmé?

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