Delli Colli a De Angelis: “Nessun premio è dimezzato, il lavoro corale va riconosciuto”
Un premio per due: Matilda De Angelis, vincitrice del Nastro d’argento da non protagonista per il film Fuori di Mario Martone insieme a Elodie, ha espresso la sua contrarietà rispetto alla condivisione della candidatura e poi del premio: “Trovo irrispettoso – ha detto in una intervista (al Fatto quotidiano) – vincere il premio insieme a un’altra persona. Quando togli la singolarità, togli la personalità”. Anche la protagonista dello stesso film, Valeria Golino, ha vinto il premio ex aequo con la giovane Romana Maggiora Vergano per Il tempo che ci vuole di Francesca Comencini, trionfatore della serata con cinque premi. All’indomani della cerimonia di consegna dei premi assegnati del Sindacato giornalisti cinematografici, intervistiamo sulla questione la presidente, Laura Delli Colli.
Cosa pensa della affermazione di Matilda De Angelis?
“Penso che ciascuno possa esprimere le proprie opinioni. Mi suona un po’ strano che sia arrivata alla serata del premio, magari già irritata per la candidatura condivisa. Una candidatura è sempre un omaggio, non è mai una cosa dimezzata. L’analisi che facciamo quando decidiamo le candidature nasce da un confronto serio su tutti i film visti. A volte si valuta anche quanto un attore non solo “recita”, ma contribuisce emotivamente al film. Nel caso di Elodie, non è un’attrice professionista, ma ormai, dopo alcune prove sullo schermo riuscite, penso si possa considerare tale. E comunque non è questo il punto. Nella storia del cinema ci sono stati tantissimi esempi di non professionisti che sono stati candidati o premiati. Alla fine conta il risultato sullo schermo. Quello che Mario Martone ha realizzato con un mix meraviglioso di tre attrici è un ritratto straordinario di donne. Il lavoro corale è stato premiato, e il contributo di ciascuna è stato considerato”.
C’è anche una differenza quantitativa, in termini di presenza sullo schermo?
“La quantità delle pose non è un criterio per noi. Sono i produttori, semmai, a iscrivere gli attori come protagonisti o non protagonisti anche in base alla loro presenza nel film. Nel caso specifico, il contributo di Matilda De Angelis emerge con forza, ma nel mix di interpretazioni. È questo che è stato celebrato sul palco ieri sera, insieme a Valeria Golino e le altre attrici”.
Ci sono precedenti per candidature abbinate?
“Certo. Non so ricordare esattamente quanti, soprattutto tra le interpretazioni femminili, ma di casi ce ne sono stati molti. Anche attori maschi sono stati premiati o candidati insieme”.
Il fatto che ci siano più ex aequo può dipendere dalla dimensione ridotta della giuria, rispetto ad esempio al David di Donatello dove votano oltre mille persone?
“I votanti dei Nastri sono stati 90. Ma anche con pochi votanti si possono avere distacchi netti, o testa a testa. In alcuni casi, i voti sono talmente vicini che si finisce in ex aequo. Il notaio, come sempre, riconta tutto e se i voti sono identici, è giusto registrarlo. Non possiamo cambiare le regole o far votare qualcun altro dopo la scadenza. solo per evitare un ex aequo. È una questione di gusti personali, alla fine. In più tengo a precisare che gli uffici stampa, anche se sono iscritti al Sindacato, non votano, non lo riteniamo corretto per via del loro ruolo promozionale diretto”.
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