Diane Keaton, il saluto di Hollywood. Meryl Streep: “Vive in ogni donna che ha osato essere diversa”

Il tributo è unanime. Holywood piange, saluta e rende omaggio a Diane Keaton, scomparsa a Los Angeles a 79 anni dopo una lunga carriera segnata in particolare con il sodalizio con Woody Allen oltre che da film che l’hanno portata agli Oscar e maestri che hanno illuminato la sua carriera. L’attrice lascia dietro di sé un’eredità artistica e umana che ha segnato generazioni di spettatori e di professionisti del settore. Numerose celebrità hanno condiviso il loro dolore e i loro ricordi personali. A partire dallo stesso Allen che non si è espresso direttamente ma del quale hanno parlato fonti a lui vicine.

“Estremamente, sconvolto e sorpreso”. Questa la reazione di Woody Allen, secondo una fonte vicina al regista che ne ha parlato con People, aggiungendo che quanto accaduto “lo ha fatto riflettere sulla propria mortalità. I due, dopo una breve relazione a inizio carriera, erano rimasti sempre amici e Keaton lo aveva sostenuto nei momenti più difficili della tempesta mediatica che lo aveva coinvolto. Allen, ha spiegato la stessa fonte, non era a conoscenza che Diane fosse malata: “Sembra che non lo sapesse nessuno, era sorpreso”.

Addio Diane Keaton, il breve discorso agli Oscar tra risate e incredulità

“Diane era una forza della natura – ha detto Bette Midler, amica di lunga data – elegante, eccentrica, brillante. Ha cambiato il modo in cui le donne venivano rappresentate sullo schermo”. Mentre Jane Fonda, che con Keaton aveva condiviso il set dei due film della serie Book Club (2018 e 2023), ha scritto: “Diane era una forza creativa. La sua energia e il suo spirito erano contagiosi”. Nel cast di Book Club anche Mary Steenburgen: “Diane era magia. Non ci sarà mai più nessuno come lei. L’ho amata e mi sento fortunata di averla chiamata amica.”

Il regista Nancy Meyers l’aveva diretta in Tutto può succedere e ne ricorda la “capacità unica di rendere ogni scena memorabile, anche solo con uno sguardo o una risata”. E Goldie Hawn, collega e amica di lunga data, con cui Keaton aveva recitato in Il club delle prime mogli (1996), ha espresso il suo dolore con parole poetiche: “Diane, non eravamo pronti a perderti. Hai lasciato una scia di polvere di stelle, piena di luce e ricordi. Non c’era, e non ci sarà, nessuno come te”. A lei si affianca la figlia Kate Hudson, parte di quella stessa “famiglia cinematografica” che ha visto brillare Keaton: “Una presenza indimenticabile. Diane ha lasciato un segno profondo in tutti noi”.

Con Steve Martin aveva lavorato in Il padre della sposa (1991), e oggi l’attore ricorda: “Non c’era nessuno come Diane. Il suo talento era immenso, ma la sua umanità lo era ancora di più”. Nello stesso film (e nel sequel del 1995), la figlia era interpretata da Kimberly Williams-Paisley, che si è così espressa sui social: “Aver lavorato con te resterà sempre uno dei momenti più belli della mia vita”.

Oltre ai premi e ai riconoscimenti, Keaton lascia un’eredità fatta di autenticità, coraggio e stile. Il suo modo di vestire – le giacche oversize, i cappelli, le cravatte – è diventato un simbolo di originalità, uno scarto netto da un certo tipo di femminilità. Ma più di tutto, Diane Keaton ha insegnato che essere sé stessi è il ruolo più importante che si possa interpretare.

Hollywood la piange, ma celebra anche la sua vita straordinaria. Come ha scritto Meryl Streep: “Diane non se ne va davvero. Vive in ogni donna che ha osato essere diversa, in ogni attrice che ha scelto la verità invece della perfezione”.

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