Edoardo Prati in teatro con “Cantami d’amore”: da Tasso a Battiato, viaggio politico nei sentimenti
Ha trovato nei social uno strumento dinamico e innovativo per condividere le sue passioni: gli studi classici. Roma e l’antica Grecia, i grandi pensatori moderni, gli spunti di riflessione inediti, i collegamenti tra epoche diverse e l’attualità del pensiero antico. Edoardo Prati, classe 2004, ha il talento di rendere accessibili pensieri e temi complessi, possiede la chiave che apre al pubblico le porte della filosofia e della musica, dell’arte e della storia.
Ne è prova anche il ciclo di incontri video La periferia del tempo, su Repubblica, in cui si confronta con personalità del mondo della cultura, dell’arte, dello spettacolo, spesso affrontando i temi legati alle differenze generazionali e a tutto quello che gira intorno.
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“Mi piacerebbe poter dire di essere un umanista nel senso quattrocentesco del termine – ha detto Prati in un’intervista a Repubblica – sotto questo ombrello posso essere un artista in teatro, una persona che legge libri sui social, uno studente in formazione al quale piace coinvolgere nel proprio percorso gli altri. Perché se la letteratura non è per tutti, allora non è per nessuno”. Studiare i classici è la sua ribellione, “è il mio ’68, la mia forma di resistenza. Scegliere lettere classiche, voler essere un umanista nel 2024 è anche un atto politico”.
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Ora quel “per tutti” arriva in palcoscenico: il 31 marzo Edoardo Prati fa tappa al TAM – Teatro Arcimboldi di Milano, con il suo spettacolo teatrale, il primo, che da mesi porta in giro con successo per l’Italia: Cantami d’amore. Scritto con Manuela Mazzocchi e Enrico Zaccheo, Cantami d’amore è un viaggio nella letteratura e nella musica guidato dalle parole dei poeti che hanno saputo cantare d’amore, esaltare con il loro pensiero i sentimenti più intimi e universali, dall’antica Grecia fino agli autori moderni.
Cantami d’amore è uno spettacolo in cui la visione delle cose del protagonista si mescola ad alcune delle pagine più significative della storia della letteratura classica e della musica, un luogo ideale in cui Torquato Tasso dialoga con Franco Battiato. Perché siamo parte di un mosaico esteso e secolare – si legge nella nota degli autori – non siamo i primi e non saremo gli ultimi in balia dell’ingovernabilità e delle contraddizioni dei sentimenti; dopotutto l’amore è la cosa meno fascista che esista. L’amore è la cosa più politica.
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