Eurovision, le pagelle della seconda semifinale. L’Australia non convince, la Francia seduce

BASILEA – Il gran finale dell’Eurovision in programma sabato 17 maggio si avvicina a passi da gigante ma intanto ecco la seconda semifinale della gara musicale in diretta dalla St. Jakobshalle di Basilea. Dopo la classifica della prima semifinale, con i dieci paesi qualificati per la finale, altri 16 paesi si sfidano per accedere all’ultima manche della competizione. Sul palco, oltre agli artisti dei 16 paesi in gara, i rappresentanti di tre dei sei paesi già promossi in finale: per il Regno Unito le Remember monday con What the hell just happened?, per la Francia Louane con Maman e per la Germania Abor & Tynna con Baller.

Eurovision 2025, la classifica: chi va in finale

Le pagelle della seconda semifinale

Go-Jo, Milkshake Man – Australia

Nonostante la provenienza, siamo in pieno territorio Eurovision. Pop muscolare, ritmato, con cambi d’abito e coreografia scatenata. Qualità così così. Voto: 5

Nina Zizic, Dobrodosli – Montenegro

A parte il look lenzuolato, il pezzo è melodico e l’artista montenegrina è appassionata e vocalmente apprezzabile. Archi e gran voce. Non originalissima, ma d’impatto. Voto: 6.5

Emmy, Laika Party – Irlanda

Solito andamento a marcetta, che all’Eurovision è un must. Bella voce, con qualche vaghissimo richiamo allo stile Buggles. Salvabile. Voto: 6

Tautumeitas, Bur man laimi – Lettonia

Sei ragazze sul palco con un impasto vocale non banale. Look fiabesco, coreografia suggestiva. Originali, quantomeno. Per quel palco forse pure troppo. Voto: 6+

Parg, Survivor – Armenia

Il video di presentazione, assai bucolico, contrasta con l’esibizione muscolare del protagonista a torso nudo. Elettronica marziale, esecuzione enfatica, sorprese zero. Meglio la versione campagnola. Voto: 4

JJ, Wasted Love – Austria

Favoritissimo insieme agli svedesi Kaj, gorgheggia in stile operistico. mentre si tiene in equilibrio su una barca in tempesta. Poi la musica sale insieme alle acque sempre più indomabili. Qui è perfetto, sul giradischi di casa molto meno. Voto: 4.5

Remember Monday, What the hell just happened? – UK

Una sorta di minimusical che gira intorno a un lampadario gigante. Con più canzoni in una, dal melodico disneyano alla dance. Sono già in finale e in mezzo a tante stramberie sembrano quasi umane. Voto: 6

Klavdia, Asteromata – Grecia

Una performance fiammeggiante, forse un omaggio al dio Efesto. Tanta enfasi, cuore antico. Anche la musica, purtroppo. Voto: 4.5

Katarsis, Tavo akys – Lituania

Pezzo drammatico, un po’ dark e un po’ metal. Il cantante ha un caschetto alla Nino D’Angelo. Next, please. Voto: 5

Miriana Conte, Serving – Malta

La Lady Gaga del mediterraneo, con abito vistoso e ballerine un po’ discinte. Inserti folk e impianto pop ovviamente su base elettronica. Acuti esagerati, ma umani. Voto: 6

Mariam Shengelia, Freedom – Georgia

Accompagnata da una coreografia in stile Kurosawa, l’artista georgiana spolmona con bravura e partecipazione. La canzone resta un po’ un rebus. Voto: 5

Louane, Maman – Francia

Come si può immaginare una canzone francese? Drammatica, sentimentale, piena di suggestioni e erre deboli? Qui c’è tutto. Oggettivamente, nel suo genere, un pezzo seduttivo. Voto: 7

Sissal, Hallucination – Danimarca

Outfit alla Lizzo, musica disco ai limiti della techno, voce potente. Gli stacchetti da stadio, perfetti per l’occasione, fanno urlare tutti. Non si aspettava altro. Voto: 6

Adonxs, Kiss Kiss Gooodbye – Rep. Ceca

Un pastiche molto kitsch, dal look alla canzone. Speriamo che il titolo sia un augurio (almeno il goodbye). Voto: 3.5

Laura Thorn, La poupée monte le son – Lussemburgo

In mezzo a una deliziosa scenografia anni 60 prende vita una canzoncina talmente innocua da sfiorare l’inconsistenza. E ovviamente, applausi a scroscio. Voto: 5

Yuval Raphael, New day will rise – Israele

L’artista israeliana canta in inglese e in francese un brano accorato, non molto originale, che ovviamente cresce d’intensità e di decibel come nella migliore tradizione. Voto: 6

Abor & Tynna, Baller – Germania

Paese fondatore, la Germania ha vinto solo due volte. Rispetto a altre edizioni, però, questo brano ha un suo sapore. Quel “la la la” stacca un po’ dal clima forsennato della serata. Non vincerà, ma nemmeno allappa. Voto: 6+

Princ, Mila – Serbia

Il vestito rosso di Princ è inconfondibile. Quello che canta, invece, resta un po’ indecifrabile. Un concetto di canzone abbastanza curioso. Voto: 3

Erika Vikman, Ich komme – Finlandia

Molto accreditata presso i bookmaker, ha un look generoso. La canzone esalta i fan dell’Eurovision. E questo è quello che conta. Quando vola su un microfono gigante fa impazzire tutti. Una sorta di Anastacia del nord Europa. Voto: 5

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