Fiorello, buona la seconda per “La Pennicanza”. “Ospite” Carla Bruni e il “messaggio” del Papa

Buona la seconda. La Pennicanza alla fine parte dopo il forfait di lunedì dovuto all’indisposizione di Fiorello. Lo showman, ieri, collegato da remoto ha scherzato: “Non sto bene. Succede se provi a sostituirti a Vespa…” Oggi invece il programma che conduce con Biggio su Rai Radio 2 è partito regolarmente alle 13:45 con Fiorello che arriva in ambulanza e il primo tema è ovviamente la sua salute. “La prima è andata benissimo, è durata solo 10 minuti ma ci hanno ripreso tutti i giornali. Siamo un raggio di sole in questo temporale del palinsesto. Quando leggo malore però mi sento male perché dopo il malore viene la morte… insomma ho solo avuto un risentimento dovuto all’età”.

Parte La pennicanza ma Fiorello non c’è: “Non sto bene. Succede se provi a sostituirti a Vespa…”

Il programma si conferma una piacevole improvvisazione “non abbiamo preparato nulla” dice Fiorello. In verità al centro come sempre le notizie di giornata riviste dall’umorismo della coppia: “Incredibile hanno rubato al Louvre, Sarkozy entra in carcere e Sinner non fa la Coppa Davis”. Si parte con l’intervista “esclusiva” (ovviamente falsa) a Carla Bruni (“ha detto no a Milo Infante e Fabio Fazio”). “Sarkozy si è portato in carcere un disco della moglie, per questo è stato messo in isolamento – dice Fiorello che poi chiama l’ex Première Dame al telefono. Lei risponde: “Che tristesse, che douleur” mentre si sente la chitarra in sottofondo. Inizia un dialogo surreale in un francese mezzo italiano entrambi maccheronici. Che si conclude con i consigli di lettura che Bruni ha detto al marito: “Gli ho detto porta Il conte di Montecristo ma anche Fuga da Alcatraz… e leggilo fino alla fine”.

Poi arriva la lettura dei messaggi arrivati alla trasmissione tra clamorosi falsi e qualche vero audio tra cui Teo Mammuccari.

E riprende, Elly Schlein mi ha scritto: “Vi sto ascoltando… vi volevo chiedere se in questa Rai potete dire qualcosa di sinistra, tipo eskimo, Iacchetti, Elio Germano e Lidl”. Poi riprende la parola Fiorello: “Noi siamo cortigiani ora della destra, ma se viene la sinistra siamo cortigiani anche della sinistra. Vedete le occhiaie di Biggio? Sono il governo ombra”. Poi il messaggio della moglie “in bocca al lupo, finalmente posso mandare le federe del divano in tintoria”. Poi arrivano quelli dell’amministratore delegato Rossi: “Vi sto ascoltando, bentornati in questa valle di tenebre, in questa Rai che mi intristisce, ma mi raccomando non leggere questo messaggio è solo per voi”. E si chiude con il direttore generale Roberto Sergio: “Mi accodo come sempre a cosa dice l’amministratore, ti aspetto a San Marino così ti dico quella cosa delle tasse”. Ma l’ultimo messaggio è il più importante. “Vedo il simbolo papale” dice Fiorello – e poi legge la lettera: “Cari Rosario e quell’altro di cui non so il nome, dò la benedizione urbi et orbi. Non è che per caso puoi mandare repliche su Radio Maria, che mi piacciono molto? Firmato Lion”. Tra tanti messaggi fake chiama la vera mamma di Fiorello al telefono: “Sono quella che ha detto “andate a dormire” – dice – ti sento, ti sento…”. Poi Fiorello ricorda che settimana scorsa la mamma Rosaria ha fatto un compleanno importante, le fa gli auguri e poi cerca di chiudere “ci sentiamo dopo che c’ho da fare”, ma la mamma non stacca e continua a dire “ciao”.

La puntata si chiude poi con il caso Sinner. “Jannik ha detto no alla Coppa Davis e l’Italia si è spaccata “ha fatto bene” “ha fatto male” – dice Fiorello – colleghiamoci con la famiglia Sinner a San Candido”. Risponde il fratello Mark che rivela: “La Coppa Davis è nello stesso periodo della raccolta delle mele non poteva rinunciare (mentre dietro si sente Jannik che dice “io volevo andare”). Vi spiego come funziona: io Mark sto sull’albero, colgo la mela la tiro a Jannik che sta pronto con la racchetta e lui la manda nel cesto”. Poi rivela che la racchetta d’oro da quattro chili è stata data a un orafo di Cosenza e ci abbiamo fatto un bambinello da regalare al parroco di San Candido”. Poi non c’è più tempo per l’intervista esclusiva dal Louvre ma Fiorello non si trattiene: “Questi sono entrati dalla finestra e sono usciti, manco a casa mia sono stati così bravi. Quando ho visto il TMax ho pensato vedi che sono romani… Ma per la sicurezza chiamate Marco Liorni”. Che fa uno spot sui sistemi di allarme.

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