Franco Miseria: “Con le Kessler c’era un’intesa pazzesca, la danza era il nostro linguaggio”
Roma – «Guardi, c’è una coincidenza incredibile», dice il coreografo Franco Miseria, «il 17 novembre al Teatro Ghione di Roma si celebrava con uno spettacolo il centenario della nascita di Antonello Falqui, il regista che ha scoperto le Kessler e le ha portate in Italia. Alice e Ellen lo sapevano da tre mesi. Le dirò quello che ho detto lunedì: sono ancora in scena».
Le gemelle Kessler morte insieme: avevano deciso per il suicidio assistito
Nel 1969 ballava con le Kessler a “Canzonissima”, poi è stato il loro coreografo. Che ricordi ha?
«Bellissimi. Non c’erano i social, avevo 19 anni, eravamo tutti professionisti e c’era rispetto. Erano donne straordinarie. Grazie a Ellen sono diventato amico di Umberto Orsini. Anche Don Lurio mi caldeggiava molto, e con le Kessler ballavo la sigla Quelli belli come noi, sono uno dei ballerini più piccoli».
Kessler, gemelle e inseparabili. “Noi in un’unica urna”
Negli anni dei successi televisivi eravate rimasti legati?
«Era nata un’amicizia. Per Serata d’onore avevo curato la loro coreografia, una soddisfazione enorme per me».
Raccontano tutti della loro professionalità, della serietà: sapevano anche scherzare?
«Avevano il senso dell’ironia: qualsiasi cosa accadesse, si guardavano subito negli occhi, ridevano o facevano una battuta. C’era un’intesa pazzesca».
Kessler, gemelle e inseparabili. “Noi in un’unica urna”
Cos’ha provato quando ha saputo la notizia della morte?
«Subito mi è preso un colpo, poi hanno precisato che si era trattato di suicidio assistito. Sconvolgente, ma massimo rispetto. Dopo ci ho ragionato dal punto di vista artistico: forse stanno già lavorando in paradiso con Falqui».
Cos’avevano di speciale?
«Intanto non erano solo belle, erano eleganti. Poi erano professionali, se non eri sicuro di quello che volevi ti potevano mettere a disagio, solo guardandoti dall’alto in basso. Mi intimorivano. Ma ballavo e mi seguivano, parlavo con loro attraverso la danza».
Kessler, il suicidio assistito per uscire di scena. “La data scelta insieme”
La scelta del suicidio assistito divide. Che ne pensa?
«Che tutto è politica, la legge sul fine vita è sacrosanta ma in Italia c’è il Vaticano. Per me non passerà mai. Ma oggi tengono banco le Kessler, non sono mai uscite di scena».
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