Gianfranco Rosi premiato per “Sotto le nuvole”: “Il documentario è un avamposto di resistenza”
VENEZIA – Gianfranco Rosi è stato l’ultimo italiano a vincere nel 2013 il Leone d’oro con Sacro Gra e adesso conquista il Premio della giuria all’82esima Mostra del cinema di Venezia con Sotto le nuvole, tre anni di lavoro del documentarista, in cui racconta la città di Napoli tra il Golfo e il Vesuvio. “Sono salito sul palco 12 anni fa – ricorda Rosi – e non avevo preparato nulla, questa volta sono più preparato. E’ la terza volta in concorso con un mio documentario e per me è straordinario ed una grande emozione essere qui. In questa mostra erano presenti quindici documentari, a dimostrazione di essere avamposto e forma di resistenza. Il nostro compito è anche testimoniare le atrocità del nostro mondo, condivido questo premio con tutti loro”.
Gianfranco Rosi: “Napoli un immenso fuoricampo, c’è anche quello che non si vede”
Quello di Rosi è un racconto in bianco e nero di una Napoli meno conosciuta fatta di turisti, archeologi giapponesi che scavano il passato, esperti di arte greca che nei musei cercano di dare ancora vita a statue, frammenti, rovine. E poi i vigili del fuoco che rispondono alle chiamate più diverse: che sia la paura per la scossa di terremoto o qualcuno rimasto fuori casa, chi chiama per sapere l’ora in un momento di profonda solitudine.
La circumvesuviana attraversa il paesaggio e un maestro di strada dedica il suo tempo al doposcuola per bambini e adolescenti mentre una nave siriana, nel porto di Torre Annunziata scarica il grano ucraino. Il film arriva in sala il 18 settembre.
Nel 2016 il documentarista aveva vinto l’Orso d’oro al Festival di Berlino con Fuocoammare, il potente film su Lampedusa e il dramma dei migranti, per il quale è stato anche candidato all’Oscar al miglior documentario.
“Fuocoammare”, la clip
Nato ad Asmara in Eritrea nel 1963 ha vissuto a Roma e Istanbul, ha studiato cinema a New York ed è il regista italiano che ha avuto una più stretta collaborazione con il cinema del reale. Dal 2008 a oggi ha realizzato sette lungometraggi, ad ogni lavoro dedica un tempo di diversi anni per entrare in connessione profonda con la storia e il luogo che vuole raccontare.
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