Gianna Nannini, i primi 70 anni della ribelle del rock italiano
Arrivare a settant’anni cantando ma l’età è facoltativa è un guizzo degno di Gianna Nannini. Oggi, 14 giugno, è infatti il compleanno della ribelle del rock italiano e poco tempo fa è stato pubblicato 1983, brano che racconta anche altro dell’artista: sono un fuoco d’artificio, qualche giga di memoria, un ingranaggio che è impazzito, una nuova traiettoria… La canzone fa parte del recente album Sei nell’anima (che mette insieme molti inediti compreso il nuovissimo singolo Silenzio) e che ha lo stesso titolo del precedente celebre inno della voce di Siena, oltre che del docufilm targato Netflix.
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L’urlo rock America, il primo successo
In effetti è il momento giusto per ripercorrere l’intensa vita artistica della ragazza terribile che ha dato la scossa alla musica italiana già a partire dal 1979. È l’anno di America, rock a tutto spiano e testi espliciti (per l’epoca) con cui Gianna Nannini si fa notare anche all’estero. Una canzone spartiacque per la carriera dell’artista, ma anche per il panorama musicale italiano che non contava molti artisti rock, tantomeno al femminile.
Il brano è inciso nell’album California, traguardo raggiunto dopo alcuni anni di tentativi tra la partecipazione al gruppo Flora Fauna Cemento guidato da Mario Lavezzi e i primi album con la produzione artistica di Claudio Fabi che per primo aveva notato la giovane artista (insieme a Mara Maionchi). Nel primo album, firmato semplicemente Gianna Nannini, spiccano le tematiche femministe con approdo ai concerti dei festival del movimento. Nel successivo Una radura arrivano le collaborazioni con la Premiata Forneria Marconi. Insomma a quel punto Nannini aveva fatto la gavetta necessaria per brillare di luce propria nel firmamento del rock.
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La ragazza della pasticceria
Scenario poco prevedibile quando da giovanissima era in forza all’azienda di famiglia, autentico impero del dolce senese. Ma nel destino della ragazza nata nella contrada dell’Oca c’erano il palcoscenico e la musica. Ma il destino – nonostante l’exploit di America – ci mette ancora qualche anno a maturare. L’altro punto di svolta arriva quando la pista estera porta la cantautrice a collaborare con Connie Plank, che aveva prodotto assi dell’elettronica mondiale come Kraftwerk, Ultravox, Eurythmics.
Dagli studi di registrazione esce fuori un altro colpo a effetto: Latin lover, stesso titolo per la canzone che traina e l’album, coincide con la consacrazione definitiva. E’ l’82 inoltrato e questo è un indizio del perché quel pezzo del recente album porta il titolo 1983: in pratica è l’anno in cui Gianna Nannini sente di essere definitivamente nata come artista. Anche il cinema la coinvolge: Salvatores la chiama tra i protagonisti di Sogno di una notte di mezza estate di cui scrive la colonna sonora con Mauro Pagani.
Il videoclip firmato Antonioni per Fotoromanza
Ma è autentico clamore per il primo e unico videoclip girato dal regista Michelangelo Antonioni: Fotoromanza. L’evento regala alla canzone un risalto totale, che mette in ulteriore evidenza la cifra sonora di Gianna Nannini: c’è il rock, ma anche la melodia. Un registro che si declina per molti altri anni su decine di canzoni che arrivano a imprimersi nell’immaginario collettivo. Con il gusto di tornare a scompaginare le carte in tavola: ad esempio nel 2006 con Io, forte di un ritmo che cattura, di un’elettronica che guarda al futuro e di un cantato che rinnova i canoni del pop. Prima e dopo la cantautrice rock le fa di tutti colori: si arrampica sulla facciata dell’Ambasciata Francese a Roma con Greenpeace, vince il festival di Sanremo come autrice di Colpo di fulmine per Giò di Tonno e Lola Ponce, prende spunto da Dante con l’album prodotto con Will Malone Pia come la canto io (ispirato a Pia de’ Tolomei), collabora con decine di colleghi (compresi rapper come Fabri Fibra e Coez).
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Nel 2010 nasce la figlia Penelope: Gianna Nannini la fa crescere a Londra
Nel 2010 nasce la figlia Penelope, che Gianna Nannini decide di far crescere a Londra: da quel momento la capitale inglese è la città in cui trascorre gran parte dell’anno. Ma l’artista non mancherà di tornare in Italia (e in Europa) per salire sul palcoscenico in un articolato tour di concerti nei palasport in partenza da Jesolo il 22 novembre per snodarsi anche lungo il mese di dicembre e far tappa a Ginevra, Zurigo, Monaco, Hannover, Francoforte, Berlino, Milano, Firenze, Napoli, Roma, Eboli e ancora altre città.
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