Giuli: “Basta soldi ai film fantasma. Finanziamenti solo a chi fa cinema vero”
ROMA – “Nessun film fantasma potrà più approfittare delle risorse pubbliche. Basta sprechi e truffe: i soldi dei contribuenti andranno solo a chi fa davvero cinema”: è uno dei passaggi dell’intervento del ministro della Cultura Alessandro Giuli in risposta al question time oggi al Senato. Il ministro non cita direttamente il caso dei finanziamenti al presunto killer di Villa Pamphili, Francis Kaufman, ma è chiaro che a monte ci sia anche la vicenda di Stelle della notte (film mai realizzato) per il quale Kaufman alias Rexal Ford aveva ricevuto dal ministero un finanziamento di 860 mila euro.
Imdb cancella Rexal Ford: la piattaforma online elimina tutti i finti film di Kaufman
Continua Giuli: “Siamo convinti che l’investimento pubblico in questo settore sia altamente strategico per l’identità culturale italiana e dunque riteniamo necessario che le risorse disponibili siano erogate in modo trasparente, con verifiche sempre più efficienti e capaci, anche premiando un comportamento sempre più virtuoso degli operatori del settore”.
Caso Rexal Ford, il presidente dell’Anica: “Tax credit fondamentale, ma servono regole e criteri”
Le agevolazioni previste dalla legge 220/2016 a sostegno del settore cinematografico e audiovisivo e, in particolare, il credito d’imposta, hanno contribuito nel corso degli anni alla crescita dell’intero mercato in termini culturali, economici, industriali e occupazionali. Ma si è resa necessaria, ne è convinto il ministro, una razionalizzazione dei criteri di attribuzione delle risorse e degli incentivi, per eliminare distorsioni plateali che si sono verificate in passato, causando un utilizzo improprio delle risorse si è reso necessario.
Marco Perotti, socio di Rexal Ford-Kaufmann, e quei 4,2 milioni di finanziamenti per film mai girati
“L’adozione nel corso del 2024 dei nuovi decreti che disciplinano il credito d’imposta per la produzione nazionale e per le produzioni esecutive ha consentito di dettagliare i parametri per accedere a tali agevolazioni”, ha spiegato Giuli segnalando in aula le principali misure adottate. Tra cui il divieto di sub-appaltare prestazioni o servizi; l’inserimento del titolo dell’opera nei documenti di spesa, pena l’ineleggibilità del costo; la possibilità, per la direzione generale, competente di effettuare valutazioni sulla congruità dei costi; l’estensione delle casistiche di esclusione dai benefici per i successivi 5 anni in caso di dichiarazioni mendaci o mancato rispetto dell’obbligo di reinvestimento.
E ulteriori misure di rafforzamento dei controlli sono in corso di adozione sulla piena tracciabilità dei flussi finanziari; l’utilizzo di conti correnti dedicati; l’obbligo di fornire su richiesta una perizia di congruità dei costi sostenuti e in relazione alle produzioni esecutive di opere straniere, alla consegna dell’intera opera realizzata.
“Alle novità di tipo normativo, si affianca una sempre maggiore attività di controllo eseguita per ciascuna pratica dalla Direzione generale competente. Inoltre, sono svolti ulteriori approfondimenti in relazione a quelle posizioni che, nonostante l’apparente regolarità delle domande trasmesse, presentino elementi meritevoli di particolare attenzione. Si stringono i bulloni”, ha chiosato. “Più nel dettaglio, il ministero ha avviato ulteriori controlli su circa 200 opere per le quali sono stati richiesti tutti i documenti contabili e fiscali; in presenza di ulteriori dubbi, si è proceduto alla consegna di circa la metà dei fascicoli alla Guardia di Finanza, con la quale il ministero ha stipulato una apposita convenzione. Ciò posto, con mio decreto ho destinato – ha sottolineato Giuli senza citare nel discorso direttamente il caso dei finanziamenti a Kaufmann – ingenti risorse per il rafforzamento delle attività di controllo”.
Condividi questo contenuto: