Guarda ‘La nostra terra’ in streaming su MYmovies. Cinema e pittura non sono mai stati così vicini

Per analizzare il complesso rapporto che lega cinema e pittura non si può prescindere oggi dai lavori dei coniugi Hugh e DK Welchman. Dopo l’acclamato Loving Vincent (guarda la video recensione) (2017), i due continuano a sperimentare le possibilità del cinema d’animazione, combinando magistralmente naturalismo e astrattismo.

Basato sul romanzo di Wladyslaw Reymont ‘The Peasants’ (I contadini), premio Nobel nel 1924, il film trasporta lo spettatore nella Polonia rurale di fine Ottocento.

La protagonista è la giovane e tenace contadina Jagna Paczesiówna, che conduce un’esistenza priva di grandi prospettive nel villaggio di Lipce. Coinvolta in una relazione con Antek Boryna, figlio del ricco contadino Maciej, la ragazza si trova presto catapultata in una serie di conflitti familiari e sociali.

Antek è infatti sposato con Hanka, che soffre per il tradimento del marito, mentre Maciej, vedovo e desideroso di rimaritarsi, arriva a chiedere proprio la mano di Jagna, offrendole in dote parte dei suoi numerosi appezzamenti.

Nonostante il matrimonio a cui l’ha obbligata la madre, Jagna riprende la sua relazione con Antek, generando ulteriori tensioni. E la situazione peggiora quando Maciej, dopo aver cercato vendetta contro i ricchi latifondisti del luogo, viene ferito gravemente.

La vita del villaggio viene così segnata sempre più a fondo dalla miseria, dalla lotta per il possesso e dalla crescente ostilità verso Jagna, accusata di essere la causa delle disgrazie e perciò progressivamente isolata.

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La ricchezza della vicenda, però, non deve far passare in secondo piano la straordinaria raffinatezza dell’animazione, che rielabora la tecnica del rotoscopio nella direzione di un’inedita espressività plastica e figurativa.

Come in Loving Vincent, il film è stato inizialmente girato con veri attori e, dopo le riprese, più di cento pittori, distribuiti in quattro studi situati Polonia, Lituania, Ucraina e Serbia, hanno ridipinto a mano, in olio su tela, gli oltre 65.000 fotogrammi catturati.

Dopodiché, un lungo procedimento di post-produzione si è rivelato necessario per donare fluidità e coesione alla materia. Per completare l’intero processo sono serviti ben cinque anni e 200.000 ore di lavoro complessive.

Il risultato, come detto, è tutto da guardare. Anzitutto, per le numerose influenze estetiche rintracciabili, a partire dagli artisti che aderirono al modernismo promulgato dal movimento della Giovane Polonia (Mloda Polska), ma anche per la sua capacità di rielaborare i grandi temi della letteratura realista del diciannovesimo secolo, capace di raccontare senza idealizzazione le dinamiche di potere e le ingiustizie sociali: la lotta per la terra, le miserie delle classi lavoratrici, le tensioni familiari e la condizione femminile vengono infatti rappresentate con straordinaria sensibilità.

Ogni inquadratura diventa così una vera e propria tela animata, un linguaggio di luce e ombra che racconta l’invisibile tormento dei cuori e il dramma silenzioso che si nasconde sotto le pieghe di ogni sguardo. E in questo paesaggio di sentimenti, dove moti collettivi e tormenti individuali si fondono in un’unica prospettiva, si nasconde il respiro stesso del tempo, che sprofonda nelle sue memorie e avvolge lo spettatore in un abbraccio di dolore e speranza.

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