“Ho un regalo per te, sono Matteo Bocelli” ma la direttrice delle Poste scopre che è una truffa
Non occorre arrivare all’utilizzo dell’intelligenza artificiale come accaduto nel caso del raggiro nel nome di Lino Banfi, pochi giorni fa, ci sono truffe anche di natura meno elaborata ma ugualmente pericolose. È accaduto a una signora di un paese in provincia di Verona, Negrar di Valpolicella, dove la truffa è stata sventata grazie all’intraprendenza di una direttrice di Poste italiane che si è insospettita quando è venuta a sapere che la signora intendeva fare un bonifico di diversi migliaia di euro a Matteo Bocelli, il musicista figlio del tenore Andrea Bocelli.
Leggendo la causale Cristina Remondini, che guida la sede di Negrar, si è insospettita e dopo aver chiesto alla cliente le ragioni del versamento, ottenuta come spiegazione che i soldi sarebbero andati a un presunto autista incaricato di recapitare un pacco regalo della famiglia Bocelli ha preso tempo cercando di far capire alla signora che con grande probabilità si trattava di un raggiro. Il sistema è semplice ma purtroppo efficace: arriva un messaggio sul cellulare in cui sui dice che un regalo da parte della famiglia Bocelli verrà recapitato previo invio di una cifra. “Ho un regalo per te, sono il figlio di Andrea Bocelli” recitava il messaggio ricevuto dalla signora veronese.
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