Kassovitz, Cassel e la Nouvelle Vague, online su MYmovies 15 grandi corti francesi che… graffiano

Nel cinema corto di Kassovitz e Cassel non c’è tempo per spiegare: si vive, si ride, si muore, e tutto questo spesso accade prima del titolo di coda. D’altronde, siamo in Francia. E non quella da cartolina, ma quella che ti fissa negli occhi con una sigaretta spenta all’angolo della bocca e una battuta feroce pronta a partire.

Cauchemar Blanc è il manifesto. Un incubo a cielo aperto dove il razzismo si veste da parodia grottesca e Kassovitz – ancora giovane, ancora furioso – gioca con la comicità come un bambino con i fiammiferi. Quattro razzisti da bar si trasformano in burattini da Grand-Guignol: la risata arriva, ma è nervosa. Il sangue? Quello è vero.

Poi c’è Assassins, in cui la cronaca diventa rituale, e la televisione è l’altare su cui si sacrifica il senso. Un corto ruvido, disturbante, che anticipa l’ossessione mediatica per la violenza come se fosse un talent show. Kassovitz, qui, ti prende a schiaffi con calma, uno dopo l’altro, finché non inizi a ridere per disperazione.

E infine, la sorpresa: Fierrot le Pou, dove la tragedia lascia il posto a una comicità fisica, slapstick, teneramente umana. Un ragazzo cerca di impressionare una ragazza con il basket – ma ha meno talento di un frigorifero con le ruote. È breve, poetico e stupidamente bello. Tipo una poesia scritta sul retro di un biglietto dell’autobus.

E poi c’è Shabbat Night Fever di Vincent Cassel. Sì, lui. Il ballerino sociopatico de La Haine che qui si reinventa John Travolta sotto acido in una Parigi ebraica che odora di challah e contraddizioni. È assurdo, sexy, infastidito e geniale – esattamente come Cassel.

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Ma questo omaggio al cortometraggio francese non si ferma a Kassovitz e Cassel. È anche un tributo alla grande tradizione dei maestri francesi che hanno rivoluzionato il linguaggio cinematografico: Leos Carax con la sua poesia visionaria, André Michel e Patrice Leconte con il loro tocco ironico e disincantato, Jean Rouch con il realismo magico dei suoi documentari, Jacques Rivette con le sue narrazioni libere e labirintiche. Spiriti affini della Nouvelle Vague e oltre, che ancora oggi accendono la miccia di ogni inquadratura audace.

MYmovies ONE in collaborazione con WeShort ci portano questi corti come piccoli pugni nello stomaco, ma con stile. Non c’è retorica, non c’è morale. Solo storie raccontate con urgenza e ironia. Come dicevano alla Nouvelle Vague: filma ciò che ami, distruggi ciò che odi. Kassovitz e Cassel fanno entrambe le cose in meno di venti minuti.

E tu? Hai ancora scuse per dire che “non c’è tempo per il cinema”?… Per favore.

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