La7, i nuovi palinsesti: “Enrico Mentana resta”. E arrivano Roberto Saviano e Nicola Gratteri
“Il tg diretto da Enrico Mentana è l’unico telegiornale che cresce nel panorama italiano. Mercoledì, durante l’incontro avuto con la redazione del tg per festeggiarne i 15 anni, Mentana ha confermato che non ha mai detto che avrebbe lasciato La7. E’ assolutamente felice di rimanere con noi”. Urbano Cairo, presidente di Cairo Communications e ad di RCS Mediagroup, spazza via tutti i dubbi durante la presentazione del nuovo palinsesto di La7, a Milano. La replica dopo il post sibillino in cui il giornalista lasciava intendere un possibile addio alla direzione del TgLa7.
I dati
“Della stagione televisiva conclusa”, ha spiegato Cairo, “direi che siamo molto contenti: siamo cresciuti sull’anno scorso del 9% in prime time e del 14% durante tutta la giornata; l’anno scorso eravamo cresciuti del 18% in prime time e del 10% durante tutta la giornata, quindi sono due anni consecutivi in cui stiamo crescendo. La mattina saliamo del 16%, il pomeriggio ancora di più, credo del 23%, in seconda serata di quasi il 10%”.
Il rapporto con il governo
“Ci piacerebbe che la parte governativa venisse di più a La7. Noi ne facciamo tanti di inviti” dice Cairo. “Non ci posizioniamo all’opposizione, siamo una rete libera e indipendente con giornalisti molto capaci che invitano politici e giornalisti di tutti gli schieramenti. Abbiamo attraversato prima il governo Letta, poi il governo Renzi, quindi il governo Gentiloni, poi il governo Conte 1 e 2, il governo Draghi e Meloni. Abbiamo sempre fatto una televisione libera. Noi siamo sempre stati così, diciamo che questa cifra di indipendenza l’abbiamo sempre avuta in occasione di tutti i governi, tant’è che oggi ho avuto telefonate da tutti, forse tranne che da Gentiloni” ha aggiunto Cairo. “Siamo una rete libera da condizionamenti, è una cosa che dobbiamo mantenere, che ci dà credibilità. Lo stesso tg del direttore Mentana è l’unico sempre in crescita”.
Le conferme
Palinsesto confermato. “Guardando al futuro, avendo tutte serate di cui siamo contenti, con risultati in crescita, inserire delle novità è molto difficile. L’unica giornata in cui potremmo fare meglio è la domenica, ci stiamo pensando. Nel preserale”, ha spiegato l’editore, “sappiamo che il game show non è in linea con la domanda della gente che vede la nostra rete. Con Flavio Insinna, pur impegnandosi allo spasimo, non abbiamo ottenuto i risultati sperati e per questo in autunno abbiamo deciso di fermarci”. Ancora: “Abbiamo rinnovato i contratti con Aldo Cazzullo per altri due anni, Diego Bianchi e la banda di Propaganda per altri tre anni. Rinnovati anche i contratti di Corrado Formigli, Giovanni Floris e Lilli Gruber, anche se non erano in scadenza. Corrado Augias riproporrà La Torre di Babele”. Nel day time tornano Omnibus con Gaia Tortora e Alessandra Sardoni — Gerardo Greco entra a far parte della squadra di conduzione —, Coffee break di Andrea Pancani, L’aria che tira di David Parenzo e Tagadà con Tiziana Panella.
Le novità
Tra le novità dell’anno prossimo Lezioni di mafie: in classe con gli studenti salirà in cattedra il procuratore Nicola Gratteri. Arriverà la trasmissione condotta da Roberto Saviano, (sei puntate), che si intitola La giusta distanza. “E avremo come sempre eventi spot, come uno speciale condotto da Fabrizio Gifuni sulla P2, un momento difficile per la nostra Repubblica. Poi altri due speciali condotti da Ezio Mauro su Papa Francesco e Vladimir Putin”.
La salute dell’azienda
Parlando del Tg La7, Cairo dice di avere “grande rispetto per il nucleo dei giornalisti, tra gruppo Rcs e le redazioni in Spagna abbiamo circa 1500 assunti più i collaboratori. A La7 quando sono arrivato ho trovato una azienda che perdeva 100 milioni di euro l’anno e con un costo del lavoro molto alto. L’obiettivo era di risanare l’azienda, azzerando le perdite con il break even raggiunto nel 2023, ma anche tenendo tutti coloro che erano con noi. Oggi abbiamo 125 giornalisti su oltre 400 dipendenti. Abbiamo assunto 9 giornalisti negli ultimi due anni”.
La questione del canone
Torna sul fatto che La7 fa servizio pubblico e meriterebbe il canone. “A noi sembrerebbe una cosa giusta, ma per il momento non è accaduto. Sicuramente facciamo molto servizio pubblico, in tante occasioni. C’è una attenzione a temi importanti che toccano la sensibilità della gente, basta pensare a quanto fatto ai tempi del Covid. Penso sarebbe giusto avere anche una piccola parte di canone”. Vorrebbe Report? “E’ un programma di Rai3, di qualità e con ottimi ascolti, ma non voglio entrare nel merito. E’ un po’ come quando mi chiedono se per il Torino mi piacerebbe un giocatore di un’altra squadra”. Ma ci sarà qualche programma Rai che le piacerebbe avere? “Allora potrei dire il Festival di Sanremo!” dice con una battuta. Poi, seriamente, aggiunge: “Chi l’ha visto? è un programma di grande livello”.
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