L’amore secondo Dalva, un esordio dirompente e dallo straordinario impatto emotivo. In streaming su MYmovies

Il tema dell’abuso sessuale sui minori è doppiamente spinoso nel cinema, vista la difficoltà che si presenta nell’affrontare l’argomento con la necessaria delicatezza, tanto verso il pubblico quanto verso gli interpreti stessi.

Ne L’amore secondo Dalva, La regista belga Emmanuelle Nicot riesce a trovare una via sottile e rispettosa per raccontare la storia di una dodicenne strappata al controllo del padre che ne abusava in una prolungata relazione incestuosa.

Ancor più degna di nota quando si considera che si tratta di un esordio, quest’opera che arriva ora in streaming su MYmovies ONE si è fatta notare raccogliendo premi a Cannes dove è stata presentata nella sezione della Settimana della critica, trionfando poi in patria in Belgio ai premi Magritte, e dando prova di saper raggiungere il cuore degli spettatori con il premio del pubblico al Festival di Rotterdam nel 2023.

Nella giovane attrice non professionista Zelda Samson, Nicot va a scovare un eccellente tramite, capace di rendere tutta la normale anormalità della giovane Dalva, bambina cresciuta in un mondo parallelo e inquietante sotto il controllo del padre. La incontriamo proprio nel momento in cui quel mondo va in frantumi, e lei viene portata via dai servizi sociali dopo l’arresto del genitore.

Nicot precipita lo spettatore in un profondo senso di straniamento dovuto al contrasto tra l’età della bambina e gli indumenti adulti e femminili che il padre le fa indossare, costruendole attorno una realtà alternativa che li vede uniti dall’amore e lontani da ogni distrazione, a partire dalla madre assente per arrivare alla mancanza di un contatto pubblico con i pari età e a un’istruzione scolastica rigorosamente confinata allo spazio domestico.

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Tutto ciò la regista lo inquadra brillantemente nello specchietto retrovisore della storia, impostando invece il film su ciò che viene dopo: un centro d’accoglienza, l’apparato delle autorità che provano ad assistere la protagonista, finalmente forse un’amica che possa farle da riferimento.

Dalva è la prima a essere incredula di una situazione che non riconosce come tremenda; nello starle addosso con grazia e partecipazione, la regista assume il suo punto di vista e tiene dritta la barra morale dell’analisi, che non appare mai cinica né sensazionalistica.

Attorno alla ragazza troviamo qualche volto noto e confortante, su tutti quello di Alexis Manenti, attore di straordinaria sensibilità che nell’ultimo decennio (dopo essere cresciuto nel collettivo Kourtrajmé e aver raggiunto la notorietà con I miserabili di Ladj Ly) ha dimostrato un gusto non comune nella scelta dei progetti, spesso in ruoli di supporto in esordi e piccoli film.

La sua è in qualche modo una garanzia di qualità, ma la verità è che non ce n’era bisogno: L’amore secondo Dalva è un percorso compiuto che fa perno su un tema durissimo come l’incesto per illustrare in realtà un cambio di prospettiva dall’interno, e la nascita in tempo reale di una soggettività fino a quel momento tenuta sopita.

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