Leopoldo Mastelloni ricoverato per un ictus. Il messaggio su Fb: “Non è fake news, spero di uscirne presto”
L’attore e regista napoletano Leopoldo Mastelloni, 80 anni compiuti a luglio, è stato colpito da un ictus ed è stato ricoverato in ospedale in prognosi riservata. Ma in serata, è stato lo stesso attore a rassicurare, con un messaggio sulla sua pagina Facebook: “Grazie a tutti voi per il vostro interessamento alla mia salute, purtroppo è tutto vero non è una fake news ma una vera e drammatica news – si legge nel post – spero che con l’aiuto di tutto lo staff medico e infermieristico del reparto di neurologia dell’ospedale Umberto Primo di Roma il tutto si possa risolvere al più presto e per il meglio. Vi voglio bene, con grande affetto, Leopoldo”.
Il libro di memorie
In occasione del suo compleanno, il 12 luglio, Leopoldo Mastelloni ha fatto un bilancio della sua vita. Piena di ricordi, incontri e teatro. Dalla legge Bacchelli (che prevede un vitalizio a favore di cittadini illustri che si trovano in stato di particolare necessità) che non è mai arrivata nonostante le promesse dell’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, al suo libro di memorie dal titolo Così fan tutti, che uscirà in autunno dove racconta la vita in palcoscenico di un “bullizzato culturale”, come si è più volte definito lui stesso. “Non volevo un memoir banale, ma con tante foto. Ci sono dentro anche chiacchierate con Gassman, Vitti, Schygulla, vis-a-vis inediti, chicche sui miei avi: uno era un giudice napoleonico. Non ho più nessuno del mio mondo, quello di Rosi, Ghirelli, Mastroianni, Squitieri. Con loro c’è stato uno scambio costante, che mi ha reso unico. In 80 anni nessuno può rimproverarmi di essermi venduto, infatti non ho una lira. Ora valgono i followers, né la bravura né la bellezza”, ha detto.
Leopoldo Mastelloni: “Sempre bullizzato, dopo la bestemmia in tv mi aiutarono Maurizio Costanzo e Raffaella Carrà. Mi manca il teatro”
Poco più di un anno fa aveva confessato a Repubblica di sentire la mancanza del suo lavoro: “Da quattro anni non faccio teatro e non c’è soluzione, se vieni interpellato è per un venerdì, un sabato e la domenica. Ma io devo pagare il fonico l’elettricista, la compagnia – per quanto piccola – il datore luce, devo avere macchinisti buoni se no è tutto scadente. Non sono mai stato scadente io, di scadente al pubblico non ho mai portato niente. Piuttosto non vado in scena”. Amarezza, ricordi, ma niente rimpianti allora come oggi.
La carriera
Nato a Napoli da una famiglia di giuristi nel 1945, Mastelloni ha debuttato in scena a vent’anni, al Teatro Esse, recitando in opere di Antonin Artaud, Jean Genet, Hugo von Hofmannsthal con la regia di Gennaro Vitiello. Nel corso della sua carriera, ha fatto epoca con il suo travestitismo, rivelando anche la sua omosessualità. In tv ha partecipato al varietà cult di Antonello Falqui, Bambole non c’è una lira, e più tardi a Studio ’80, senza dimenticare il teatro, spesso diretto da Giuseppe Patroni Griffi. Al cinema è apparso nel film Inferno di Dario Argento, recitando poi in commedie come Culo e camicia di Pasquale Festa Campanile e Per favore, occupati di Amelia di Flavio Mogherini.
La bestemmia in diretta tv
Per Mastelloni in televisione ci fu un prima e un dopo la storica bestemmia in diretta che lo stroncò: il programma era Blitz, l’anno il 1984. Fatto fuori dalla tv raccontò che le uniche ad aiutarlo furono Raffaella Carrà che si prese “la responsabilità di rimandarmi in onda” a Pronto Raffaella e “Loretta Goggi con cui fece Via Teulada 66” nel 1988. Ma il 1984 gli ricorda anche “l’ultima apparizione di Eduardo De Filippo a Taormina, con il figlio Luca. Io ero dietro le quinte con Pupella Maggio. Il maestro mi fece la proposta di lavorare con lui, con una convinzione, mi disse Pupella, mai vista”.
Negli ultimi anni inciso diversi brani e ha continuato a coltivare il suo amore per il teatro, spaziando fra testi di Eduardo De Filippo, Carlo Goldoni, Giuseppe Patroni Griffi, Luigi Pirandello, Raffaele Viviani. Nel 2006 ha partecipato al reality show La fattoria.
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