L’eredità di Robert Redford: diritti cinematografici, fondazioni e 200 milioni di dollari

Robert Redford, morto ieri a 89 anni, lascia un’eredità è culturale, cinematografica, di impegno per temi come l’ambiente, la libertà dell’informazione, i diritti. Ma c’è naturalmente anche un’eredità patrimoniale fatta di immobili e di diritti cinematografici, un patrimonio stimato intorno ai 200 milioni di dollari.

Per attivare l’iscrizione alla newsletter The dreamers, dedicata al cinema e alle serie tv, clicca qui

Secondo i media americani Redford avrebbe predisposto da tempo la continuità dei suoi progetti culturali e ambientali. Sposato in seconde nozze dal 2009 con Sibylle Szaggars, ha due figlie Shauna e Amy. La gestione del patrimonio e delle attività legate al suo nome sarà ora affidata agli eredi e ai fiduciari delle sue fondazioni.

Le tante vite di Robert Redford: il divo che si batteva per un’America migliore

Dal punto di vista immobiliare, negli ultimi anni, Robert Redford ha dismesso alcune delle sue proprietà più iconiche. La tenuta di St. Helena, nella Napa Valley, venduta nel 2024 per circa 7 milioni di dollari, era il suo rifugio privato immerso tra vigneti e colline. Sempre nel 2024 è stata messa in vendita anche la casa costiera di Tiburon, nella baia di San Francisco, acquistata nel 2020 e valutata 4,15 milioni di dollari. Nel 2023, Redford ha inoltre ceduto il ranch nello Utah, noto come “The Horse Whisperer Ranch”, una tenuta naturalistica a Charleston legata al film omonimo. Sempre nello Utah, Redford aveva acquistato nel 1969 il Sundance Mountain Resort, per salvarlo dalla speculazione edilizia. Ed è sempre in Utah, in una residenza privata nei dintorni di Provo, che l’attore avrebbe trovato il suo rifugio definitivo, lontano dai riflettori e accanto alla moglie Sibylle Szaggars dove è morto nel sonno. Un’altra residenza che risulta ancora parte del patrimonio familiare è quella di Santa Fe, nel New Mexico, dove Redford ha dato vita ad un’altra fondazione ambientalista, “The Way of the Rain”.

Robert Redford e la rivoluzione del Sundance: “Il cinema indipendente per scardinare il sistema”

Nel 1990, Redford ha fondato il Sundance Film Festival, oggi considerato il più importante evento dedicato al cinema indipendente. È attraverso questa piattaforma che ha sostenuto registi emergenti, lanciando nomi come Steven Soderbergh, Quentin Tarantino, Chloé Zhao e Ryan Coogler e dando voce a narrazioni alternative e a linguaggi visivi fuori dagli schemi hollywoodiani. Il Sundance Institute, con sede nello Utah, è parte integrante della sua eredità culturale.

Muccino: “Dico grazie a Robert Redford, mi ha permesso di raggiungere il mio primo traguardo”

Condividi questo contenuto: