Lino Banfi: “Alvaro era fantastico. Quando le nostre strade si sono divise non ho potuto aiutarlo”

Lino Banfi risponde al telefono dal set del film che sta girando con Pio e Amedeo. La voce è addolorata, per la scomparsa di Alvaro Vitali.

Lei e Vitali avevate fatto un pezzo di storia della commedia anni Settanta.

“Sì, l’ho conosciuto tanti anni fa, tramite Sergio Martino che mi disse: “Questo qui farà parecchi film con te, perché è divertente”, ma io non lo conoscevo. Noi diventammo amici, perché facevamo sempre film insieme. Durante la lavorazione stavamo insieme, si chiacchierava… Poi le strade si sono divise. È venuta fuori anche una polemica… Tutto si può dire di me ma non che non sono altruista, buono, uno che non capisce il lavoro degli altri”.

La polemica riguardava il fatto che le dicevano che non l’aveva aiutato quando non lavorava più.

“Non è stato possibile far nulla perché erano due strade diverse. Quindi non ci siamo più incontrati. Si è detto: “Perché non l’ha aiutato?”. Ma come facevo io? Mica facevo il produttore. Non potevo dire a Il medico in famiglia: “Prendete questo mio amico”. Non avevo i poteri per farlo. Ogni volta mi toccava rispondere alle domande dei giornalisti: “Ma no, io c’entro poco, che posso fare?”. Magari avessi potuto fare di più. Ma adesso tutte queste chiacchiere stanno a zero. Mi ha fatto sempre piacere vederlo. Era un amico”.

Cosa rendeva speciale la sua comicità?“

“Lui aveva una grande capacità di subire le mie “violenze”, diciamo così, sullo schermo. Io, per il mio tipo di comicità, avevo bisogno del tubo di scarico, come si diceva allora: cioè, uno che subiva al mio posto. Io subivo dai potenti e poi mi dovevo sfogare con qualcuno… E lo sfogo era sempre su di lui. Io nei film gli davo gli schiaffi, e lui faceva la faccia giusta. Quella del martire che subisce la violenza di questo pazzo. Quindi io la subivo da altri e mi sfogavo su di lui, o perché era il mio segretario se facevo l’onorevole, o era il mio poliziotto se facevo il commissario…“Vieni qua disgrezieto, perché a te le cose riescono e a me no?” È sempre stata la mia valvola di scarico. Ma questo non vuol dire che non abbia avuto la sua carriera. Dopo ha fatto il protagonista, ha fatto altri film, è andato bene anche per conto suo. Poi si sono divise le strade. E vabbè, pazienza”.

Vi frequentavate anche fuori dal set?

“Beh, quando giravamo insieme sempre. Ci si divertiva. Si andava negli stessi posti a mangiare, le foto con i fan. È sempre stato spiritoso, anche fuori dal set. Poi, certo, non ci siamo più incontrati e questo ha portato a un logorio, diciamo, all’amicizia. Ma non era un’amicizia frequentata. Non è che ci vedevamo spesso. Quindi oggi vedere che all’improvviso ci manca un amico… ti fa effetto. Mi addolora quando so che scompare qualcuno che conosco a malapena, figuriamoci Alvaro, dopo tutti i film che ho fatto con lui. Mi sento molto vicino a tutti i suoi familiari e a quelli che gli volevano bene veramente, non quelli che fingevano di volergli bene. Ciao Alvaro”.

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