L’Odissea di Nolan, Emily in Paris e White lotus: quando l’Italia diventa per gli Usa il set ideale
C’è stata Emily, l’americana espatriata a Parigi, venuta in Italia per una vacanza romana e non più rientrata in Francia, c’è l’Odissea di Christopher Nolan girata in Sicilia con l’Ulisse Matt Damon, la stagione siciliana di The White lotus. E molti altri titoli tra film e serie tv.
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Le produzioni cinematografiche e le piattaforme televisive, Netflix, HBO in testa, scelgono o hanno scelto l’Italia per tre ragioni: i luoghi da favola, il livello di preparazione delle maestranze e il tax credit. L’agevolazione fiscale che ha portato da noi produzioni milionarie era quella del 40%, che la legge di Bilancio approvata pochi mesi fa ha notevolmente ridotto. Per i film il decreto ministeriale prevede aliquote diverse o persino l’esclusione dall’accesso al credito d’imposta per le imprese non indipendenti o per quelle non europee, mentre per l’audiovisivo (serie tv) l’aliquota massima del 40% è prevista per le coproduzioni o in via prioritaria per le opere che verranno distribuite attraverso un’emittente televisiva nazionale.

Il Sud d’Italia continua a attrarre le produzioni americane, l’ultimo esempio è Un altro piccolo favore, commedia grottesca e piena di cliché con Blake Lively e Anna Kendrick, sequel del film del 2018, girata interamente a Capri. Come pure La dolce Villa, serie americana distillato di cliché sull’Italia, ambientata nella campagna toscana e inatteso successo su Netflix. Con Violante Placido. Nel frattempo a Roma a giorni partono le riprese della nuova stagione di Emily in Paris che torna nella Capitale ma poi rientrerà a Parigi, dopo la diatriba social che era arrivata a toccare il Presidente Macron e il sindaco Gualtieri.
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The white lotus
In Sicilia è stata girata anche la seconda stagione di The white lotus, la serie di Mike White non ha solo ingaggiato attori locali tra cui Sabrina Impacciatore e Simona Tabasco (candidate agli Emmy) ma anche troupe e maestranze italiane. Senza parlare dell’effetto che la serie ha avuto sul turismo con il boom di cineturismo che ha portato visitatori americani a Taormina come mai prima dopo la messa in onda dello show.
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L’Odissea di Nolan
Duecentocinquanta milioni di dollari di budget, un cast stellare, con quattro premi Oscar, l’Odissea di Nolan girata in parte nelle isole siciliani Lipari, Vulcano, Favignana dove ha portato la sua troupe da cinquecento persone dal Marocco in Italia. Ma se alcuni registi come il meticoloso premio Oscar per Oppenheimer preferiscono lavorare sempre con le stesse persone ce ne sono altri che invece sono entusiasti di misurarsi con le maestranze italiane. Soprattutto quando appartengono al bacino di talenti di Cinecittà.
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Roland Emmerich, che negli studios romani, ha girato la serie peplum Those about to die, infatti aveva raccontato a Repubblica: “I teatri esterni di Cinecittà per noi sono stati un grandissimo vantaggio, li abbiamo usati moltissimo, e sono stato molto soddisfatto delle straordinarie maestranze, il livello è molto alto, abbiamo lavorato benissimo. E il fatto che si girino tanti film e tante serie lì fa sì che sappiano esattamente cosa fare. Inoltre, anche il vantaggio a livello di tassazione è stato molto buono per noi”. Chissà se una seconda possibile stagione verrà ancora girata a Cinecittà.
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