“Lupin”, quando la realtà supera la finzione. La serie con Omar Sy sembra il furto al Louvre
Nella realtà erano due travestiti da operai con tanto di gilet giallo, nella finzione era solo e con la tuta dell’addetto alle pulizie, nella realtà hanno rubato nove pezzi della collezione del tesoro di Napoleone, nella finzione la collana di diamanti appartenuta a Marie Antoinette.
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La location però è la stessa e la suggestione è grande. Il clamoroso furto al Louvre avvenuto ieri in orario d’apertura del Museo ha fatto immediatamente pensare a Lupin, il personaggio creato da Maurice Leblanc 120 anni fa, portato varie volte sullo schermo e infine incarnato in una nuova versione dall’attore francese di origine senegalese Omar Sy.
Lupin, il ladro gentiluomo ora ha il volto di Omar Sy
La serie, il più grande successo in lingua francese di Netflix, ha già avuto tre stagioni e tornerà presto per una quarta e la popolarità della versione seriale ha fatto tornare in classifica i libri scritti a fine Ottocento sul ladro gentiluomo. Colpisce però che il primo colpo di una lunga serie di cui Assane Diop (Sy) decide di fare sia proprio al Louvre, già al centro di tanti furti nella storia del cinema come purtroppo nella cronaca. Tra i più clamorosi quello del 1911 per mano di un italiano che voleva restituire al nostro paese la Gioconda (raccontato anche in una fiction degli anni Settanta).
Tornando a Lupin l’avventura del nuovo “ladro gentiluomo” adattata da un inglese, George Kay, partiva proprio dal Museo parigino e dalla sua personale vendetta. A sedici anni Assane Diop ha visto il mondo andare sotto sopra quando suo padre è morto in carcere dopo essere stato accusato di un crimine ingiustamente. Tanti anni dopo Assane utilizzerà il libro di Maurice Leblanc su Lupin che il padre gli ha regalato come ispirazione per vendicarlo, un piano complesso e geniale che inizia con il furto di un collier appartenuto a Maria Antonietta e conservato al Louvre. Ma il ladro di Omar Sy è stato più astuto dei due che hanno visitato ieri il Museo perché non solo riesce a sottrarre il gioiello ma anche a sostituirlo con una copia quasi perfetta. Che la realtà superi la fantasia e che il colpo di ieri possa far venire alla mente tanta letteratura, cinema e anche serialità non è solo un pensiero da spettatori appassionati del tema.
Persino il sindaco di Parigi centro, Ariel Weil, ha dichiarato: “Sembra di essere in Arsenio Lupin. Si fatica a immaginare che possa essere così facile svaligiare il Louvre”.
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