Massimo Dapporto, 80 anni da protagonista: dal tenente Fili a Buzz Lightyear

Oggi 8 agosto Massimo Dapporto compie 80 anni. Una cifra tonda per un attore che ha attraversato con eleganza e discrezione oltre mezzo secolo di spettacolo italiano, muovendosi con naturalezza tra cinema, televisione, teatro e doppiaggio. Figlio d’arte – suo padre era il celebre comico Carlo Dapporto – Massimo ha saputo costruire una carriera solida e autonoma, lontana dalle scorciatoie del nome e sempre fedele alla sua idea di recitazione: profonda, mai urlata, spesso trattenuta.

Diplomato all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, Dapporto esordisce in tv e al cinema negli anni ’70. Ma è negli anni ’80 che il suo volto entra davvero nell’immaginario collettivo, soprattutto grazie al ruolo del tenente Fili nel film Soldati – 365 all’alba (1987), di Marco Risi, diventato un piccolo cult sul mondo della leva militare. Da lì in poi, una lunga serie di successi, soprattutto sul piccolo schermo, dove diventa uno dei volti più riconoscibili della fiction italiana.

Tra i suoi ruoli più amati: il dottor Paolo Magri in Amico mio (accanto a Katharina Böhm), il sacerdote protagonista della seria Un prete tra noi, il capofamiglia in Casa Famiglia, ma anche l’intenso Giovanni Falcone nell’omonima miniserie, per cui ricevette una candidatura agli Emmy Awards.

E ancora Distretto di Polizia, Il commissario, Suor Pascalina – solo per citarne alcuni. Ogni volta, Dapporto ha portato sullo schermo un’umanità autentica, lontana dai cliché.

Ma il suo talento va ben oltre il visibile. A molti è noto anche per essere la voce italiana di Buzz Lightyear nella saga di Toy Story – ruolo a cui ha prestato tono, ironia e calore in tutti i capitoli – e per il doppiaggio di grandi attori internazionali come Michael Keaton, Tim Curry, Patrick Stewart.

Sposato dal 1971 con Stefania Longo, è padre di Davide Dapporto, regista con cui ha spesso collaborato, come in alcune stagioni di Distretto di Polizia.
Riservato nella vita privata, ma appassionato e rigoroso nel lavoro, Massimo Dapporto continua a essere un punto di riferimento per chi ama una recitazione misurata, profonda, mai sopra le righe.

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