Mattarella e i candidati ai David. L’ironia di Cucciari. Germano: “Da Giuli parole fastidiose”
Questa sera la cerimonia in diretta su Rai 1 della premiazione dei David di Donatello, il più importante premio del cinema italiano, questa mattina il tradizionale incontro con il presidente Sergio Mattarella, che ospita al Quirinale tutti i candidati e i premiati alla carriera come Pupi Avati, Giuseppe Tornatore. Un David di Donatello speciale per il settantesimo anniversario del premio è stato assegnato al presidente Mattarella accompagnato dalla figlia Laura, grande cinefilo e da sempre sostenitore del cinema italiano.
David 2025, Pupi Avati: “I dazi non mi fanno paura, ma si deve riconoscenza al cinema italiano”
Il cinema italiano al Quirinale. Avati, David alla carriera: “Forse a 106 anni avrò il Leone d’oro”
Per attivare l’iscrizione alla newsletter The dreamers, dedicata al cinema e alle serie tv, clicca qui
“Anche quest’anno va sottolineato che le sale cinematografiche soffrono una pericolosa erosione che le sta sottraendo a città e quartieri – ha detto Mattarella che ha avuto parole di ringraziamento per il virtuosismo per Geppi Cucciari, “ormai esperta guida di questa cerimonia, ci ha accompagnati con arguzia e con arte”, le sorelle Marcotulli che hanno animato musicalmente la mattinata, al ministro Giuli, alla Rai, all’Accademia dei David e alla sua presidente Piera Detassis – Circostanze obiettive penalizzano i gestori, ma non ci si può rassegnare a logiche commerciali e di mercato che non tengono in adeguata considerazione il cinema, inteso anche come valore sociale, come occasione di incontro, di ritrovo, di condivisione. Le istituzioni – sia nazionali sia locali – hanno la responsabilità di governare questi processi”.

La mattinata è stata condotta nuovamente da Geppi Cucciari, anche candidata come attrice per Diamanti, che ha portato la sua solita ironia.”Sarà un’edizione sobria non vi preoccupate – ha detto Cucciari – è una grande emozione tornare qui al PalaSergio per celebrare una tradizione tutta italiana di romanzare partendo dal nulla, Fellini, Monicelli… e Porta a porta. Il Quirinale veniva usato dai Savoia come bnb mentre il nostro presidente ha stipulato suo malgrado un 7+7. Oggi una giornata come le altre qui a Roma, ‘Habemus David’ oggi e domani si parlerà solo di questo. Vedere il Capo dello Stato seduto al suo posto è confortante, tutti vogliono essere lui. Ieri sugli account social della Casa Bianca Trump era vestito da Mattarella. Il nostro presidente altro che Papa, è santo subito per la pazienza che ha avuto coi politici”.
David di Donatello 2025, la festa del cinema italiano. La scaletta della cerimonia
“Parliamo del suo collega biondo che fa impazzire il mondo – ha proseguito sempre con ironia Cucciari – l’altro giorno ha pensato di mettere dazi sui film girati all’estero, certo basta coi film stranieri che portano via il lavoro ai film americani”.
David di Donatello, Cucciari al ministro Giuli: “Al contrario i suoi discorsi migliorano”
Poi ha bonariamente ha preso in giro il ministro Giuli, per la prima volta al Quirinale per i David: “Parlano del suo eloquio forbito d’altronde nei tempi dei social lei è l’unico ministro i cui interventi possono essere ascoltati al contrario come i dischi dei Black Sabbath. So che sta mettendo mano al lavoro del suo predecessore, complimenti e si ricordi che il cinema italiano ha fatto anche cose buone”.
Meno bonariamente si è scagliato contro Giuli l’attore Elio Germano: “Meno male che c’è il presidente Mattarella – ha detto alla fine dell’incontro con il capo dello Stato – perché io ho fatto fatica invece ad ascoltare il rappresentante della cultura del nostro paese, il ministro. Non voglio esprimere la mia opinione personale – ha proseguito l’attore parlando con l’agenzia di stampa Lapresse – vorrei che il ministro si confrontasse con i diversi rappresentanti della nostra categoria. Il cinema è davvero in crisi e noi crediamo per grossa responsabilità del ministero della Cultura”. Secondo Germano, “sentirci dire che le cose vanno bene, in questo modo tra l’altro bizzarro, è dal mio punto di vista fastidioso. Mi piacerebbe che invece di piazzare i loro uomini nei posti chiave come fanno i clan – ha continuato – si preoccupasse di fare il bene della nostra comunità mettendo le persone competenti nei posti giusti”, incontrando i rappresentanti di categoria. “Non sono solo le armi che aumentano il Pil del paese. Da un’indagine di Cassa Depositi e Prestiti, per ogni euro investito nel cinema rientrano 3-4 euro allo Stato”.
Condividi questo contenuto: