Mellone difende Domenica in: “Ascolti bassi? Non si può bocciare un programma dopo due puntate”

Il direttore del Day Time Rai Angelo Mellone torna sulla presenza di Giorgia Meloni nella puntata di esordio di Domenica in, “se non si capisce il valore istituzionale si finisce sulla gag sulle pastarelle”.

“L’apparizione del presidente del Consiglio a Domenica in è diventata un piccolo chiasso – ha dichiarato Mellone – Noi abbiamo messo in piedi un momento istituzionale di lancio per il riconoscimento della cucina italiana come patrimonio dell’Unesco. Credo che nessuno dei 60 milioni di italiani possa essere contro un’iniziativa di questo genere che è stata costruito negli anni. Giorgia Meloni era presente per un sostegno istituzionale: avremmo fatto lo stesso anche con altre maggioranze”.

“Sono stati organizzati nove collegamenti, con volti importantissimi a significare che non ci sono differenza tra cinema e tv, Mediaset e Rai per il riconoscimento Unesco. Chi ha polemizzato ha visto solo delle clip, perché se avesse visto la diretta, avrebbe notato il presidente dare il microfono al sindaco di Roma, che ha spiegato senso dell’iniziativa – ha aggiunto Mellone -. La par condicio è stata rispettata. Lo rifarei, a prescindere da chi ricopre la carica di presidente del Consiglio”.

Mellone ha poi commentato i primi risultati raccolti da Domenica in: “E’ impossibile giudicare un programma da due puntate, andate in onda in condizioni particolari, la prima era una domenica caldissima e l’altra è andata in sovrapposizione alla vittoria dei campionati del mondo di pallavolo maschile, e quando ha cominciato credo fosse intorno al 35%. Per ora si tratta di due puntate ‘episodio’, che fanno storia a sé”.

Il vero metro di giudizio per la valutazione del programma, secondo l’analisi di Mellone, “partirà realmente con la prossima puntata”. E su eventuali modifiche in corsa alla struttura del programma, in particolare riguardanti gli spazi relativi agli innesti di questa nuova edizione ovvero Tommaso Cerno (il cui segmento ha ottenuto un buon risultato di ascolto) e Teo Mammucari, “l’anima e l’asse portante della trasmissione è e resta Mara Venier, nessuno aveva mai pensato il contrario -scandisce Mellone- Gli innesti sono stati voluti dalla conduttrice e concordati dalla produzione”. Ciascuno di loro è andato “costruendosi un suo spazio all’interno del programma”, spiega il direttore dell’Intrattenimento Day Time. Che sottolinea: “A differenza dei format, i programmi contenitore possono essere man mano modificati, cambiati, rimodulati, ma le prime due puntate non possono essere oggetto di valutazione comparativa. Fra quattro o cinque puntate sarei più in grado di fare una valutazione”.

Condividi questo contenuto: